Con l'entrata in servizio della Pista della Nomentana e il rifacimento di quella dell'Aniene ormai la mia vita ciclistica urbana si svolge soprattutto su pista separata dalla strada.
Anche gli allenamenti standard cittadini li faccio sulla direttrice del Tevere, a queste collegata dalla Pista della Moschea, quindi alla fine il mio rischio globale si è abbassato di molto.
Ciò non toglie che quando circolo su strada, magari solo da pedone, non abbia notato un deciso incremento della velocità dei mezzi in circolazione. E dell'aggressività dei conducenti.
Certo, i mezzi in circolazione sono un po' meno del solito, ma la relativa rarefazione ne ha accelerato di molto le velocità. Non solo quella delle solite auto corsaiole, ma anche dei furgoni e dei camion. Ne sono stato vittima un paio di volte, e anche viaggiando in auto fuori Roma.
Inoltre non solo vogliono andare veloci, ma pretendono di avere strada libera. Questo anche quando vai su strade strette, che non consentono il superamento della bicicletta. In questi casi i furgoni sono veramente terrificanti.
In questo panorama si è diffusa la notizia che gli incidenti in bicicletta stiano aumentando in maniera notevole.
Ora, il dato presentato all'inizio dell'anno vedrebbe un salto dai 33 del 2019, ai 39 del 2020 fino ai 44 del 2021. Quindi un aumento di circa il 40% in due anni, assolutamente preoccupante.
Ovviamente questi dati vanno presi con le molle, ad esempio se ho capito bene dei 44 almeno 5 hanno fatto tutto da soli, il che riporterebbe al dato dell'anno precedente.
Però certo se si incrocia l'aumento del numero dei ciclisti (perchè siamo aumentati) con il fenomeno dell'incremento delle velocità dovuto alla rarefazione del traffico (e diciamo anche un certo rilassamento nella guida da parte dei ciclisti stessi) ecco che un aumento degli incidenti appare molto probabile, con un trend che non andrà a migliorare fino alla ripresa del normale traffico agglutinato.
Per questo che ritengo che criticare la riapertura della ZTL a Roma per il resto della durata della Pandemia sia uno spreco di fiato, risorse e credibilità per la categoria dei ciclisti.
E' arrivato il momento di cominciare a battere sulla diffusione degli autovelox urbani, specialmente nei tratti rettilinei delle nostre strade. Velocità moderata significa più sicurezza, meno rumore e meno inquinamento. E anche meno stress di guida per tutti.
Infine ricordiamoci che il tempo di percorrenza lo stabilisce la velocità media, non quella di punta tra semaforo verde e semaforo rosso.
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