Oggi pomeriggio dovevo raggiungere il dentista e mi sono lanciato sulla pista della Nomentana sul filo dei 30 all'ora. Questo non l'ho visto solo dal tachimetro, ma anche dal fatto che ho superato al volo un po' di bici elettriche.
Se non che, in prossimità di un incrocio, c'era un pedone (in realtà una pedona) che camminava sul marciapiedi accanto alla pista, parlando al telefono. Fin qui tutto bene, però proprio mentre mi avvicinavo, la pedona ha cominciato a perdere la traiettoria rettilinea e ad accostarsi alla pista.
Ho capito che la cosa si metteva male e ho rallentato prudenzialmente. Ho fatto bene perchè la tendenza ondivaga si è accentuata e la pedona ha finito per invadere la mia corsia, di spalle e sempre chiacchierando al telefono.
Per fortuna avevo ormai perso tutta la velocità, solo quando sono stato sicuro che la situazione fosse sotto controllo le ho fatto prendere un bello spaghetto passandole vicino (in effetti altro spazio non era rimasto).
Il fenomeno dei pedoni spersi sulla pista non accenna a migliorare, ed è alquanto preoccupante perchè la pista è sempre più affollata di biciclette.
Al tempo stesso ho notato un'aliquota non minimale di pedoni che sembra subire la situazione e non accetta di cedere spazi alla mobilità sostenibile. Tra questi spicca un'aliquota numerosa di proprietari di cani, che sembra sempre ti facciano un favore a far uscire i loro quadrupedi dalla pista.
Speriamo che non si faccia male nessuno, ma è ora di dirsi che i pedoni dovrebbero essere educati a gestire il rapporto con le piste ciclabili, che non sono marciapiedi.
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