sabato 3 dicembre 2022

Corsia ciclabili: una valutazione soggettiva

È ormai più di un anno che la rete delle corsie ciclabili concepita durante il periodo del covid è stata realizzata, e quindi abbiamo avuto ampio margine di utilizzarla. 

E' importante a questo punto che la comunità ciclistica di Roma dia un giudizio il più possibile oggettivo su questo importante strumento

Per questo vorrei dare il mio contributo ad un dibattito che sicuramente si presenta interessante

Per iniziare vorrei citare la risposta data da Mario Draghi a chi gli chiedeva un'opinione su un controverso strumento di politica economica (non mi ricordo se il reddito di cittadinanza o il bonus 110%). Lui disse: una cosa è buona se funziona bene.  

Direi di applicare lo stesso criterio alle corsie ciclabili, perhcè l'esperienza guadagnata percorrendole mi fa dire che le corsie ciclabili sono buone se sono progettate bene.  

E che significa progettate bene? Significa essenzialmente che devono essere il più possibile rettilinei senza zigozaghi. Per intenderci lunghe e rettilinee come la corsia ciclabile della Prenestina. 

Trovo assolutamente inadatte quelle che seguono le rientranze dei marciapiedi oppure, come la bike Lane dell'Aventino (=progettisti che odiano i ciclisti), che inutilmente attraversano il traffico vivo in vari punti

Anche la bike Lane Tuscolana si divide in due parti: quella più centrale dove la corsia ciclabile zigozaga, mentre la parte più esterna con un percorso nettamente più rettilineo è sicuramente molto utile.

Un'altra caratteristica delle bike Lane è la separazione che offrono dal resto del traffico. 

Dove la bike Lane non è ricavata tra il parcheggio dell'automobile e il marciapiedi sarebbe consigliabile tenerla separata con borchie o catarifrangenti, altrimenti succede come all'incrocio tra via del Policlinico e Viale Castro Pretorio, dove le macchine sterzano sulla corsia ciclabile e la stessa striscia scompare dall'asfalto ed è ormai ricoperta dalla gomma lasciata dai pneumatici

Un ultimo appunto riguarda la protezione delle bikelane dalle macchine in sosta.

Dove la sosta è parallela alla bike Lane la violazione dello spazio vitale da parte degli automobili è relativamente ridotta accade Ma si tratta chiaramente di errori di parcheggio

Quando la bike Lane è ricavata a ridosso di parcheggi a spina di pesce, come su Viale Castro Pretorio, la musica cambia e gli errori di parcheggio (se di errori e nonn di dispetti si tratta) sicuramente sono molto più frequenti. 

In questi casi la bike Lane andrebbe protetta da cordoli o qualche altro elemento che segnati all'automobilista di non invadere lo spazio della ciclabile.


In definitiva mi sembra che le bike Lane siano dei buoni strumenti purché siano progettate con criteri di efficienza di percorso e senza circonvoluzioni o altri cambi di direzione che forse vanno bene per i bambini con le loro biciclettene ma non certo per persone che indirizzano la bicicletta per spostarsi da una parte all'altra della città metropolitana.

Ovviamente vanno anche sorvegliate per impedire che siano fagocitate dalla sosta selvaggia, sia permanente che temporanea, ma questa è un'altra storia!

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