mercoledì 3 gennaio 2024

E' arrivato il momento di difendere le corsie ciclabili

Quando su FB ho letto la notizia che il solito collettivo per le ciclabili popolari era intervenuto per rinfrescare nla vernice di quella ... non mi sono stupito affatto, anzi, ero appena giunto proprio alla stessa conclusione.

Al tempo stesso sono rimasto colpito da un articolo che di fatto mette sotto accusa le ciclabili (che disonterienterebbero automobilisti e ciclisti) e ne adombra un ruolo in un incidente nel quale una povera ciclista è finita sotto una betoniera.

Nelll'ultimo anno sono infatti stato un forte utilizzatore di corsie ciclabili, specialmente la Prenestina, e sono sempre più convinto che rappresentino un netto progresso rispetto al nulla (magari averle su ognistrada, specie fuori città).

Per esempio sabato sera stla stavo percorrendo all'altezza di Piazzale Prenestino, quando una macchina che viaggiava parallela a me sulla Prenestina (io stavo sulla bikelane in una delle zone non protette) ha pensato bene di mettere la freccia e di svoltare a destra  per Via Fieramosca.

Avevo capito che l'automobilista non mi avrebbe dato la precedenza, e ho dovuto frenare parecchio per non collidere... se non fossi stato preparato e ci fosse stato un contatto la sola presenza della corsia ciclabile, la traccia rossa all'incrocio, mi avrebbe almeno garantito  da qualunque pretesa di concorso di colpa o di accusa di sorpasso a destra nmon autorizzato.

Ovviamente le piste con separazione fisica sono meglio, ma quanto ci vuole a farle, e comunque lo stesso non ti proteggono agli inbcroci, nei quali si trasformano -inevitabilmente- in corsie ciclabili. Quindi è bene difendere le corsie ciclabili come la prima pietra della rete ciclabile.

Ma difenderle da cosa? Innazitutto dagli automobilisti (e altra umanità varia) che le occupa, intenzionalmente o meno. A Roma è un problema serio perchè non mi pare che vi sia un servizio dedicato da parte della polizia locale, e quindi il passaggio delle biciclette alla fine è lasciato alla civiltà del resto degli abitanti.

Il secondo punto è la difesa dal naturale degrado, lo scolorimento della segnaletica, che è più forte proprio dove più serve, vedi la svolta tra  Corso Italia e Viale Castro Pretorio. Questo degrado mi pare comunque esteso a tutta la rete romana, e dovrà essere al più presto sanato.

Infine dagli attacchi di tutti coloro, soprattutto automobilisti, che vogliono riappropriarsi dello spazio delle biciclette, anche utilizzando motivazioni subdole, quali -appunto- che le corsie ciclabili disorienterebbero automobilisti e ciclisti. 

In realtà se l'alternativa è il nulla, la corsia ciclabile è un'innovazione eccellente. Certo, c'e' anche di meglio, esarei pronto ad accettarlo di buon grado, purchè PRIMA si facciano infrastrutture migliori E SOLO POI si cancellino le corsie esistenti.

Altrimenti la corsia ciclabile è un grosso miglioramento e sicuramente bene accetta.


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