si è operata al femore all’ICOT di Latina.
Una volta terminata la visita ne ho approfittato per rinfrescare una gita molto bella, da fare durante la stagione invernale, ovvero la parte di Parco del Circeo che va da Capo Portiere a Sabaudia, sulla duna in riva al mare. Dico invernale perché d’estate, almeno nella stagione dei bagni, la strada è trafficatissima, e non è eccessivamente piacevole.
La giornata era grigia, e ho fatto parte della strada sotto una pioggerella tonificante. Superato Rio Martino, la strada asfaltata si interrompe, e per tre chilometri circa la duna continua, fino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata. La visibilità era poca… peccato perché in condizioni normali si vede bene il Monte Circeo.
L’ambiente è quello delle Paludi Pontine. Scartata la gita alla spiaggia con la bici, l’entroterra ha una rete di sentieri, strade sterrate e piste che consentono, in qualche modo di raggiungere Sabaudia e il corpo centrale del Parco del Circeo (il bosco).
Dopo tante piogge il fondo sabbioso era piuttosto compatto, tanto che l’ho affrontato con il biciclettone da strada. Qualche piccola difficoltà nei punti sabbiosi, ma credo che in tempi normale la bici da fuoristrada sia indispensabile.
A causa dell’ora e dei nuvoloni grigi in avvicinamento non mi sono inoltrato per le zone umide, dette la Bufalara. Prometto di farlo in primavera e di riferire.
A proposito: la gita può partire direttamente da Latina, in quanto esiste una bella pista protetta che collega Latina al mare, mi pare 4 o 5 chilometri. Debbo dire che Latina sta cambiando tutti gli incroci in rotatorie europee e sta includendo le piste ciclabili nelle rotatorie stesse.
Dove si dimostra che anche una giunta di destra può far sviluppare la bicicletta.
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