venerdì 2 luglio 2010

La battaglia per i giovani

Lo scorso post ha ri-evidenziato che la vera battaglia per la bicicletta la si vince –o la si perde- nelle scuole, tra i giovani. Perché uno dei problemi di Roma è che i nostri giovani guardano alla bicicletta come ad un mezzo da sfigati… e la bici elettrica è vista come un motorino fallito.

A creare questa situazione concorrono, a mio parere, vari fattori. Il primo è che la maggior parte degli adulti la pensa proprio in quel modo. Magari non con cattiveria, ovvero sono persone che farebbero volentieri uso della bici, ma o non possono, o non lo ritengono realistico.

Un altro fattore è che la bicicletta è un mezzo sostanzialmente individuale.Non riesci a condividerlo, come lo scooter (anche se spesso viene fatto illegalmente) e solo una percentuale piccolissima di adolescenti usa la bici in ambiente urbano, anche se quando ci si sposta al mare tale percentuale schizza in alto… sarà l’aria di vacanza.

Last but not least la fatica fisica, che è considerata degradante se non fatta per uno scopo estetico, tipo la palestra. Anche le ragazze preferiscono darsi arie da donne vissute fumando e truccandosi, piuttosto che fare la figura delle bambine usando la bicicletta… con questo decretando l’ostracismo verso la bici anche da parte dei loro spasimanti o aspiranti tali.

Come fare allora? Occorre cambiare strategia ed intervenire quando le brutte abitudini non sono ancora consolidate, e quando la bicicletta rappresenta ancora un simbolo di indipendenza: prima dei 14 anni.

E’ alle medie che bisognerebbe intervenire, proponendo corsi di educazione stradale volti all’uso della bicicletta. Non sarebbe difficile ottenere un grande successo, destinato a consolidarsi, se solo si potessero servire più scuole con piste ciclabili, in modo da consentire ai giovanissimi di accedervi a pedali.

E quanto traffico genitoriale risparmiato!

Francamente mi sembra molto improbabile che tutto questo possa avvenire nei prossimi tre o quattro anni, anche perché attuare un programma del genere richiede comunque impegno e risorse che non mi pare ci siano.

3 commenti:

Circasso ha detto...

"Vaste programme"! Interessante come proposta ma, ritengo, del tutto insufficiente allo scopo.
Affinchè la bici si scrosti di dosso l'immagine un po' blasée, che il senso comune le attribuisce in ambito urbano, non credo basti il comune impegno di tanti genitori come noi.

Lug il Marziano ha detto...

Se ogni scuola fosse servita da una pisa ciclabile, gli studenti considererebbero naturale andare a scuola in bici.

... anche se noi adulti la usassimo di più.

Anonimo ha detto...

se il bike sharing diventasse come a parigi o milano credo che la massa critica che così si otterrebbe renderebbe la bici più accettata al pubblico