venerdì 8 aprile 2011

Quando la salita si fa un pochino più ripida

L’aumento del petrolio sta rendendo la vita un po’ più difficile a tutte le famiglie italiane.

Se in altre parti d’Italia la mossa per far quadrare nuovamente i bilanci familiari è l’abbandono dell’auto privata, a Roma abbiamo qualche motivo aggiuntivo per dolerci. Infatti dopo oltre due anni di amministrazione Alemanno, e ormai viaggiamo per tre, sia il trasporto pubblico che la ciclabilità non sono migliorate, anzi.

Chi infatti lascia l’auto troverà un trasporto pubblico che non ha fatto progressi dall’epoca di Veltroni, se possibile è peggiorato. Chi oggi abbandona l’auto e prende il mezzo pubblico trova un’ATAC ancora ferma a tre anni fa. In compenso la strada è sempre più piena di auto in seconda fila, di indisciplinati il che ostacolano la marcia dei mezzi pubblici perché il sindaco non ha voluto avviare alcuna campagna per stroncare il malcostume e la tracotanza automobilistica.

Il biglietto non è aumentato… certo, ma in compenso l’ATAC ha fatto un deficit record quest’anno, circa 120 milioni di euro, che comunque paga il cittadino romano, mentre l’aumento del biglietto l’avrebbero pagato tutti gli utenti, anche i non romani e i turisti.

E comunque il deficit è figlio dello sciagurato accorpamento tra Metro, Trambus e ATAC… Sulla carta doveva migliorare l’efficienza, ma in pratica vanno contati i dipendenti prima e dopo l’operazione, i dirigenti prima e dopo l’operazione, i direttori prima e dopo l’operazione. Da quello che si legge sulla stampa sembra sia stata un’operazione al rigonfiamento degli organici, tanto poi paga Pantalone. E CdA e Presidente sono ancora lì… e all’orizzonte c’e’ anche un aumento del 20% della Nettezza Urbana, unica leva per far quadrare il tutto.

Per fortuna che sono stati sostituiti due assessori che ben poco hanno fatto. Dai curriculum pubblicati sul sito del Comune, che in genere indorano la pillola, non sembravano aver avuto alcuna esperienza seria, ne’ di mobilità, ne’ di ambiente. Scelta politica (con una “p” che più minuscola non si può) con risultati nefasti per una città che nulla ha fatto per meritarsi tanto scempio. Nessuno pretende di tornare ai tempi nei quali Tocci vagheggiava la cura del ferro, ma qualcuno che capisca di queste cose Roma se lo merita.

Noi ciclisti per le strade aumentiamo a vista d’occhio. E’ la terza via, ne’ benza ne’ ATAC. Ma anche qui stiamo conciati malissimo. L’unica opera decente è stata l’asfaltatura della pista del Tevere, per il resto buio totale. Il feto del piano quadro della ciclabilità sta bloccando tutto. Quello che lì dentro non c’e’ non si può fare, quello che dentro c’e’ non si fa perché il piano non è approvato, e ancora non si sa se e come sarà finanziato.

Dulcis in fundo il bike-sharing romano… ve lo ricordate il forum sul Corriere con il Presidente dell’ATAC? E come è andata a finire? Un disastro completo, e tutti i ciclisti romani glie lo avevano detto!

Caro Sindaco, per far migliorare Roma occorrono competenza, serietà, onestà e tanto impegno. Dalle strade francamente non si vede nessuna di queste cose.

2 commenti:

Mammifero Bipede ha detto...

Quoto tutto incondizionatamente.

Lug il Marziano ha detto...

Ho paura di aver ragione!