Il collegamento Termini Fiumicino
è sempre stato una chimera di noi Romani, che ha scontato, a mio modesto
parere, l’ostilità delle ferrovie per qualunque forma di concorrenza, ed in particolare l’odio viscerale per quella –
ormai non più nobile- che viene da cielo.
Infatti è solo recentemente che
il collegamento è stato realizzato, il mitico Leonardo Express, ma a prezzi
insostenibili: 14 euro a biglietto, una distanza sui 40 km (con la macchina per
il raccordo io ne faccio 45). Il taxi conviene da tre passeggeri in su’. Per
non parlare degli anni nei quali è stato buttato alle vicinali, per cui di quei
40 km ne dovevi fare almeno 1 a piedi per raggiungere il treno.
Pur a questi prezzi il Leonardo
Express rimane un collegamento cruciale. Innanzitutto perché la sera si estende
più in la del collegamento FR1 (ultimo 23:38), ma anche perché l’apertura della
B1 ha reso particolarmente conveniente il nodo di Termini.
Purtroppo, come spesso accade, al
prezzo strabiliante non corrispondono i confort di viaggio. Infatti quasi mai
ho trovato funzionanti le prese elettriche, per cui arrivi all’aeroporto
togliendo dal PC già mezz’ora di batteria, cruciale per il volo successivo
(studiarsi le carte durante il viaggio è un classico mondiale). Altre volte l’aria
condizionata non funziona, e per 14 euro per 40 km tutto ciò è assolutamente inaccettabile.
La cosa peggiore è però che il
Leonardo va lemme lemme, pur pagando una percorrenza kilometrica da
supervelocità.
L’altra sera, per esempio, arrivo
a FCO alle 22:20. Bene, c’e’ il treno delle 23:08, 23:40 Termini, B1 e a casa.
Faccio il biglietto e vedo che sta per
partire un residuo FR1 delle 22:59 che ferma a Ostiense… Due conti, ma alla
fine preferisco il Leonardo (cmq avevo già obliterato).
Senonchè, a quell’ora, il
Leonardo ti piazza 12 minuti di ritardo, per cui si arriva a Termini alle
23:52. Metro chiusa “in faccia” e caccia al bus notturno, anche perché non la
volevo dare vinta.
Per fortuna c’era il 13n che
passa alle 24:10 (ma non se ne conosce la frequenza successiva. Mistero) che mi
porta a Piazza Acilia. Salvo anche due Ungheresi compagne di Leonardo che
dovevano andare a Piazzale delle Provincie e anche loro non hanno potuto
prendere la Metro. Andandoci con il taxi da Termini avrebbero alla fine speco
più che partendo con il taxi da FCO.
Una magrissima soddisfazione, l’aver
protestato direttamente con il macchinista attraverso il vetro. Lo guardo – Mi guarda
– Alzo il polso con l’orologio e batto l’indice sul quadrante, poi con la
stessa mano faccio il segno internazionale del “che cazzo fai?” – Lui alza le
mani dicendo “da me che voi?” – Io agito la mano aperta col segno internazionale
del “Vedi d’anna’… ”.
Se noi sei responsabile tu nessun
rancore, ma ti prego di trasferirlo ai veri responsabili.
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