La crisi l'ho vissuta dall'estero, tramite i post su fb, ma e' come se ci fossi stato, conosco molto bene il posto... La rimozione forzata delle biciclette dalle recinzioni della stazione Termini ha colpito la platea dei ciclomobilisti multimodali, ovvero quelli che tengono la bici legata a Termini per utilizzarla in congijnzione con il treno.
Non mi ricordo dessero fastidio, ma la popolazione dei ciclomobilisti e' in esplosione e puo' darsi che le bici si siano troppo espanse.
Bene, dal punto di vista del CdS sicuramente non vi sara' nulla da dire, sicuramente l'azione e' legittima. Oddio, una mente lucida direbbe come mai vengono rimosse le bici quando le strade intorno alla stazione sono un tripudio di seconda fila e parcheggi sulle strisce pedonali, parcheggiatori abusivi etc.
Come si dice in Italia... il fatto che altri non la rispettino non ti autorizza a comportanti in maniera illegale... tu devi rispettare la legge di tuo, il fatto che altri non lo facciano, e siano molto peggio, non ti deve riguardare. Infatti vengono in Italia da tutto il mondo a studiare come siamo un paese legale e rispettoso della legge...
Pero' le biciclette stavano legate dove stavano a causa di due fattori: la mancanza di un parcheggio per biciclette che non sia puramente simbolico e la piaga dei ladri delle stesse, che impone di legarle il piu' possibile accanto alle postazioni delle forze dell'ordine... che stanno vicino ai taxi. E anche li', le bici da palo vengono rubate in media due volte l'anno (risultato di un sondaggio condotto aTermini tra i nostri colleghi ciclomobilisti terminali).
Insomma, il povero ciclista non solo e' cornuto perche' non ha un posto dove legare la bici e si confronta ogni giorno con una manica di delinquenti che gli impediscono di utilizzare bici decenti e deve accontentarsi di modelli poco piu' che rottami, ma e' anche mazziato perche' l'unica contromisura possibile incontra i rigori di quella legge che non riesce a fermare i delinquenti, ma le persone oneste si' (scusate la salvinata, ma non ha torto su queste cose).
Piu' grave... quest'ultima ferita viene inflitta ad una relazione tra Roma e la bicicletta che rimane pessima, e che con il sindaco Marino non sta migliorando. Anzi, da ciclista comincio a rimpiangere Alemanno, il quale era schiettamente contro i ciclisti, ma sapeva di fare una cosa sbagliata, e ogni tanto la coscienza gli rimordeva e dava qualche contentino (non secondariamente l'ampliamento dell'orario di utilizzo della metro).
Invece Marino si e' presentato in bici in campagna elettorale, poi non e' successo nulla, niente, nihil, un cazzo. Non solo per noi ciclisti non e' ancora arrivato nulla di concreto, ma sono stati fatti vari passi indietro, con le auto che stanno riguadagnando spazio, coms ad esempio a Villa Borghese, Viale del Giardino Zoologico in primis.
Insomma che dire? Beh, tanto per cominciare dovremmo mostrare questa nostra insoddisfazione al sindaco. Ormai il tempo della preparazione e' finito, adesso vogliamo risultati concreti. Sono due anni e non abbiamo visto un bel nihil.
Chiaramente non possiamo aspettarci che lui si occupi di queste cose, ma allora ci mettesse una persona competente della materia e capace e gli desse gli strumenti per operare.
Fino ad adesso, per quanto ci riguarda, solo passi indietro.
1 commento:
Il sindaco Marino potrebbe fare moltissimo. Soprattutto adesso che è chiaro che non verrà mai ricandidato. Ha la libertà di eliminare la sosta e fare ciclabili.
Boh pare che gli unici voti che pesano in questa città sono quelli degli autombilisti e che pare sia sicuro che non votino il sindaco se sono multati. Strano che nel resto del mondo le cose vanno diversamente. Possiamo con sicurezza affermare che i politici di Roma (perche' in altre citta qualcosina si fa) sono il peggio del peggio... e c'e' ancora chi li vota
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