mercoledì 30 dicembre 2015

Maledizione, ho bucato di nuovo!

Ieri, facendo shopping con la bici piegata, ho visto il commesso ha tirato dalla stessa. Visto che eravamo soli nel negozio, alla faccia della ripresa dei consumi, mi ha detto candidamente: qui si sente un sibilo. Non sarà bucata?

In effetti dal copertone stava zampillando il lattice della auto riparante.

Niente paura, faccio io, è autoriparante. Adesso la gonfio di nuovo e parte.

In realtà non ero così sicuro, ma ha funzionato, e sono tornato a casa sulla stessa ruota.
Purtroppo stamattina ho trovato la gomma totalmente afflosciata un'altra volta. Forse è arrivato il caso di cambiarla.

Però che rottura ragazzi... che forse è anche arrivato il momento di sostituire il copertone posteriore. Alla faccia di chi dice che la bicicletta non costa nulla.

Anzi, sono convinto che un'automobile alla fine costi molto meno di gomme di quanto non costi una bicicletta se usata tutti i giorni. Almeno a parità di chilometri.

lunedì 28 dicembre 2015

Smog... buone idee, pippe mentali e il blocco della doppia fila (o farla a targhe alterne)

Roma non e' Milano. Il Colosseo non e' il Duomo, ha un sacco di spifferi...

Non avremo una grande qualita' di vita, ma non siamo al centro di una pianura gigantesca circondata dai monti. Certo, siamo pieni di ... ma almeno il clima e' un'altra cosa. Poi siamo a pochi km dal mare, quindi pronti a farci ripulire l'aria da un benche' minimo zefiro o ponentino che di si voglia.

Questo non ci esime dal cercare di evitare di trasformarci in una camera a gas, ma deve anche dare un senso un po' diverso al tipo di azioni da intraprendere. Roma e' una citta' che... resisti un po' e tutto passa, tranquilli.

Questa che viviamo, 40 e passa giorni di bel tempo costante, 20 gradi a dicembre non tanto a Roma o in Italia, ma anche nel Nord Europa, e' un evento eccezionale che verrebbe riconosciuto come tale dappertutto. Accusare un sindaco di non voler strangolare un'economia gia' provata suona comunque male.

Detto questo, sarei anche io inclinato  ad un bel blocco totale, pero' queste sono cose che vanno decise a ragion veduta. E di ragioni, quelle vere, non e' che in giro ne abbia viste tante.

Pero' da bravo tecnico mi piacerebbe anche vedere cosa succede con o senza blocco delle auto. Un paio di conti, qualche grafico, la flessione attesa, etc. etc. Questo a confronto del danno economico che porta il blocco delle auto, per capire di quali cose stiamo parlando.

Allo stesso tempo, i problemi della nosra citta' sono molto piu' elementari.

Abbiamo 700 auto per mille abitanti, ma perche'? Perche' la macchina la lasciamo (non io) dove c**** ci pare. Basterebbe, e da anni lo ripeto, tagliare la seconda fila e la sosta irregolare al centro (o farle a targhe alterne!) per decurtare tra il 20 e il 30 per cento del traffico che invade la ns antica bella citta' (quella moderna, salvo poche eccezioni, fa schifo, tranquilli).

Questo e' a prescindere dallo smog, ed e' esattamente the way we do business here. E' la citta' dove i tram sono stati tolti perche' non devono permettersi di infastidire il traffico privato.

Ora in questa prospettiva le azioni da fare come cittadini sono abbastanza poche. Dal punto di vista politico (ed elettorale)  i 300 non proprietari di auto (nonne che si fanno accompagnare comprese) non riusciranno mai a circondare e a sopraffare i 700 che l'auto la hanno e intendono usarla, talvolta perche' i mezzi pubblici sono oggettivamente in condizione drammatica e mal frequentati.

Pertanto l'approccio da centro sociale adottato da certe forze politiche, o i proclami su dimezzare le auto in cinque anni mi lasciano francamente freddo e scettico.

Personalmente, se non fossi impegnato tutto il giorno ad organizzare il rispetto di tutti i regolamenti europei che contribuisco a produrre, piglierei carta e penna e scriverei alla Commissione Europea una bella lettera, su carta intestata dell'associazione, dicendo: "Cara Commissione, a dispetto della tua bella direttiva XXXX del GGMMAAAA, qui si continua a pedalare tra le polveri sottili. Non solo, ma non appare uno straccio di piano strutturale per evitare continui sforamenti, che succedono anche in condizioni di tempo normali. Perche' non vieni a dare un'occhiata"?

Ecco, magari questo non aiuta troppo sul momento, magari e' un'azione che legittima il sistema europeo che tanto ha infierito sulla Grecia, ma sul medio periodo e' enormemente piu' efficace.

Speriamo che le prossime conferenze stampa annuncino un'azione del genere.



venerdì 25 dicembre 2015

Auguri ai lettori

Cari lettori, quest'anno vi ho veramente trascurati.

È perché ho la testa altrove, soprattutto per l'aumento intollerante della pressione del lavoro in ufficio.

Come infatti leggerete dalle cronache, la pubblica amministrazione non sta aumentando gli effettivi, laddove il prepotente ingresso della normativa europea nel panorama nazionale le chiede a tutti quanti un impegno enormemente superiore non solo per fare cose nuove, ma anche per tenere a posto tutte quelle carte e cartuccelle che servono a testimoniare che le cose sono state fatte nel modo giusto.

Dall'altra parte, sono ormai nella mia maturità ciclistica, e quindi tante cose che reputavo divertenti e simpatiche, sono diventate un pochino la normalità. Direi che non ho mai pedalato come quest'anno, però la cosa non fa più notizia.

Anzi, direi che l'intera città non ha mai pedalato come quest'anno, come testimonia il continuo flusso di ciclisti che si vede sulle strade quotidianamente. Peccato che nessuno voglia veramente prendere in considerazione questo fenomeno e utilizzarlo per migliorare la qualità della vita di questa negletta capitale d'Italia.

Da questo punto di vista, il 2015 è stato l'anno del realismo. Non penso che le cose peggioreranno, ma il miglioramento sara' inevitabile ma molto lento. A Roma non abbiamo un catalizzatore e non non avremo un'esplosione di ciclismo, ma piuttosto un lento incremento dei ciclisti fino a raggiungere una massa critica.

Forse da allora le cose cominceranno a cambiare con un ritmo più sostenuto.

Il guaio di frequentare l'Europa, è che da' una misura della grande differenza che continua a permanere tra le amministrazioni pubbliche degli altri paesi e la nostra. Inoltre non mi piace parlare delle mie esperienze con la Pubblica Amministrazione italiana.

Il problema fondamentale è che l'amministrazione pubblica italiana anche quella volenterosa e onesta, è tagliata sulla cultura giuridica e non su quella organizzativa. Ovvero non privilegia il perseguimento del bene pubblico, ma il rispetto di una cornice giuridica, peraltro caotica e antiquata.

Il governo, anche quelli scorsi, cerca anche di fare qualcosa in questo senso, ma purtroppo non credo che comprenda la profondità e lo spessore del  problema.

Pochi in Italia lo comprendono, normalmente solo coloro che hanno possibilità di vedere il funzionamento di altre amministrazioni pubbliche, quali quelle inglese o tedesca. La Francia è simile a noi, ma almeno il risultato lo produce

Forse per migliorare un pochino il problema andrebbero chiuse tutte le facoltà di Giurisprudenza Italiane per 10 anni, è proibito alle persone con laurea in giurisprudenza conseguita in Italia di accedere agli incarichi di dirigenza nella pubblica amministrazione, magistratura inclusa. Ma forse neanche basterebbe.

Noi ciclisti lo vediamo nella differenza che una città come Roma rispetto ad altre città. Al di là di volontà politiche, quello che conta è che visto dall'esterno l'amministrazione pubblica romana non è in grado di applicare una politica sofisticata come quella necessaria a favorire lo sviluppo della bicicletta come mezzo di trasporto.

Pertanto, anche se ci incontrassimo tutte le settimane con il sindaco, alla fine mancherebbero i provvedimenti pratici di attuazione, come è stato chiarissimo con la vicenda del pedonalizzazione dei Fori Imperiali, o della ciclabile della Prenestina.

Insomma, auguri a tutti i ciclisti e godiamoci la bicicletta per quello che e'. Non facciamoci il sangue cattivo per quello che potrebbe essere.

Alla fine la gestione del ciclismo non è differente dalla gestione di tutti gli altri problemi nella nostra Italia.

martedì 8 dicembre 2015

Noooo, il giubileo nooooo!

Indice:
1. Pippone antivaticano iniziale
2. Parte ciclistica
3. E vaffanculo



1. Pippone antivaticano iniziale
Quante citta' pagherebbero per avere il Vaticano e il Papa? ... e infatti noi paghiamo, eccome. Lo Stato italiano paga, il cittadino romano paga, e andrebbe visto si quello che paghiamo e' compensato dalle entrate turistiche, da sempre.

Noi Romani paghiamo, anche se qualcuno ne trae benefici aiutando a manovrare i quattrini che passano attraverso il Vaticano. Per esempio quelli che si pappano ricche case al centro in affitto a prezzi stracciati, oppure quelli che ci massacrano di immigrati per poi cooperare per assisterli male (e tenersi la maggior parte dei soldi).

Visto che oltretutto gia' paghiamo tutto, e' da parecchio tempo che penso che il territorio del Vaticano andrebbe alla fine annesso alla Repubblica Italiana. L'indipendenza garantita era all'epoca di Cavour, quando il papa era anche re, e gli si volle garantire un ultimo, seppur limitato, spazio di sovranita'. E soprattutto il papa faceva parte dei sovrani italiani.

La cosa e' andata bene finche' i papi sono stati italiani, ma ormai questo e' il terzo papa straniero in fila. Ma perche' dovremmo lasciare un pezzo di territorio italiano sotto la sovranita' di un monarca straniero? Come minimo dovremmo fare come i Francesi a Monaco. Si, vabbe', c'e' il principe, ma lo stato e' diretto da un governatore francese. Punto.

Detto questo, 'sto papa, che pur presenta interessanti sprazzi di novita' (per essere un papa, ovviamente) ci ha dichiarato un giubileo a tradimento. Con la citta' in ginocchio e l'ISIS alle porte.

2. Parte ciclistica
Francesco e' stato poco accorto. Il breve preavviso, peraltro in un paese gia' alle prese con l'Expo, non ha permesso di lanciare alcun piano di ammodernamento delle infrastrutture. In compenso la prospettiva di gestire qualche centinaio di milioncini  ha avuto nn poca parte nella defenestrazione del nostro sindaco e la sua sostituzione con un commissario (molto?) peggio.

I fatti di Parigi hanno gettato un'altra ipoteca sulle folle oceaniche che avrebbero dovuto convergere a chiedere misericordia a Roma. Non e' detto che vi siano afflussi in misura superiore a quella solita.

D'altra parte non e' che qui si stia facendo nulla di eccezionale, a meno che riasfaltare Via Marsala e Piazza dei Cinquecento possano essere considerate opere giubilari. E anche gli interventi sulle Metro sono solo un fatto dovuto per tenere in esercizio quel poco di ferro che abbiamo, attivita' per troppo tempo neglette da un'ATAC che e' una delle vergogne di Roma, mi perdonino le brave persone che ci lavorano.

Per il resto neanche una linea del tram in piu'. Nada de nada. Andato via il Sindaco la ciita' appare tronca.

Beffa delle beffe il GRAB. Infilato a tradimento tra le opere del giubileo, (ma forse si intendeva quello del 2025) non se ne sa piu' nulla. Rimane un sivabbe', tra le risatine degli anticiclisti.

Noi ciclisti quotidiani non possiamo che apprezzare la desanpietrinizzazione di vaste aree dell'Urbe, che appare l'unico concreto miglioramento della nostra condizione di invisibili (agli uffici tecnici del Comune).

3. E vaffanculo
E vaffanculo.


giovedì 3 dicembre 2015

Bibiana la santa che funziona

Percorro il tunnel di Santa Bibiana tutti i giorni che vado in ufficio con la bicicletta. Sin dall'inizio, lo sapete bene, non ho risparmiato le giuste critiche all'opera, in particolare il fatto che la linea e continua e non tiene conto che qualcuno, come me e bike Diablo, alla fine del tunnel gira a sinistra verso Castro Pretorio. Però riconosciuto che la corsia ciclabile, chiamata pista ciclabile, evidentemente funziona. Funziona al di là di ogni ragionevole previsione.

Ieri, per la prima volta, sotto il tunnel si era formato un ingorgo, a causa di una restrizione su via di San Lorenzo.

Bene, la pista ciclabile era sgombra, malgrado le macchine fossero tutte compattate in un ingorgo. Non solo le auto, ma anche gli scooter evitavano di imboccare la pista ciclabile, segno di una maturità che non avrei mai sospettato.

Segno anche che la configurazione scelta, ovvero la linea bianca rinforzata da quei segnali verticali (che non so come si chiamano) funziona e protegge dalle macchine che circolano.

Ben differente, probabilmente, e'  la protezione dalle macchine che intendono parcheggiare. Da quelle, in genere, non c'e' protezione che tenga.

Di questa esperienza dovrebbe fare tesoro l'amministrazione comunale. Infatti la corsia ciclabile può essere fatta ma evidentemente deve essere rinforzata da qualche borchia o prezzo equivalente, in modo da rinforzare negli automobilisti l'idea di separazione del traffico.