L' altro giorno mi sono imbattuto in un interessantissimo articolo sul sito roma today, riguardo un progetto per la valorizzazione di Via Conca d'Oro aggiungendoci una bellissima pista ciclabile.
E' molto bello vedere come la pressione dell'aumento dei ciclisti stia ricominciando a produrre idee e inziative dopo il vuoto Alemannico... e la stasi Marinica. Era dai tempi dei Ludi Veltroniani, quando la plebe come noi, anche quella ciclistica, riceveva lenzuolate di opere pubbliche, magari non tutte azzeccate o complete, che non si vedeva tale abbondanza di... proposte, se non proprio di realizzazioni.
Pero' se ritrovate l'articolo e studiate le foto allegate, potete vedere come il rendering ha due effetti: fa comparire una pista ciclabile e fa scomparire il parcheggio, sacrificando circa il 50% dei posti auto di un lato di Via Valle Scrivia, ad occhio e croce intorno al 20% del totale.
E' vero che non si puo' fare una frittata senza rompere le uova, e che prima o poi occorrera' un confronto (all'ultimo sangue?) con gli automobilisti, ma pensate di andare nella vostra strada a dire ai vostri constradari togliamo il 20% dei (vostri/nostri) posti auto per farci la pista ciclabile. Secondo voi, fino a dove dovete scappare?
Il bello e' che se si guarda Via Valle Scrivia, non e' cosi' strategica. Infatti si possono fare tre considerazioni importanti:
a) il problema dei ciclisti e' sopravvivere a Ponte delle Valli... e' li' comunque che tutti i ciclisti dovranno passare (almeno fino alla realizzazione del ponte pedonale) e li" una pista ciclabile puo' eszere ricavata senza problemi e senza parcheggi;
b) una volta fatto il ponte delle valli, si puo' fare un grande asse ciclistico sul marciapiedi che costeggia il parco delle valli (Via Val d'Ala e Via Conca d'Oro) fino a raggiiungere addirittura la stazione di Via val d'Ala... e praticamente senza togliere posti auto;
c) infine, se si vuol proprio fare qualcosa di longitudinale, si nota che Via Valle Scrivia ha una parallela, Via Val di Santerno, Bene, se invece di fare un pistone bidirezionale si fanno due corsie a senso jnico sulle due strade, si puo' realizzare la ciclabilita' di quartiere senza rinunciare alla sosta a spina di pesce, ma solo azzerando l' indifendibile sosta in seconda fila.
d) altro spazio lo si potrebbe recuperare istituendo sensi unici sulle due strade parallele, in modo da lasciare il parcheggio e fare le piste...
Insomma le soluzioni vere e pratiche esistono, secondo me basta rifletterci un pochino... altrimenti chi ci salvera' dagli automobilisti inferociti, o meglio... semplicemente le infrastrutture non si faranno.
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