martedì 1 maggio 2018

Lobby anticiclista al lavoro?

Andando a trovare la genitrice a Nettuno ho percorso il tratto di Litoranea che unisce Lavinio ad Anzio.

Alcuni tratti di questo litorale sono piuttosto belli. Addirittura i campi agricoli sono stati miracolosamente salvati e tra la strada e il litorale non vi sono costruzioni.

Sono posti che hanno visto i miei primi usi della bicicletta come mezzo di trasporto, quando intorno ai 13 anni andavo a trovare il mio amico Roberto, successivamente compagno di classe al liceo, nei torridi pomeriggi di luglio.

Un posto ideale per farci, finalmente, una pista ciclabile.

Ma c'e' bisogno di una pista in quel punto? Decisamente si', questo tratto di strada e' un rettilineo stretto
e piuttosto frequentato dalle auto.

Una pista in quel punto avrebbe il pregio (e lo avrebbe gia' fatto da parecchio in parti piu' progredite de ns paese) unire l'abitato di Lavinio a quello di Anzio, in modo da permettere la pedalata in sicurezza.

Anche di notte, e anche ai più giovani. Ricordo che poi Nettuno e Anzio sono a loro volta collegati da un'altra bella pista ciclabile cui questa si sommerebbe.

Bene, già durante l'inverno avevo notato che vi erano in corso lavori di rifacimento, o meglio di costruzione, del marciapiede.Dal tipo di lavoro fatto speravo che si trattasse della posa della mitica pista ciclabile...


Ebbene, il risultato è quello che vedete nella foto, ovvero una qualche cosa che è grossa come una pista
ciclabile, costa come una bella pista ciclabile, e non permette la ciclabilità, almeno legalmente.


Anche l'utlizzo abusivo, che si preannuncia copioso, sara' fortemente limitato dalla presenza delle
panchine, e dalle rampe degli scivoli che sembrano avere pendenze superiori ai 45 gradi, quindi parenti
molto stretti dei bordi dei marciapiedi.


Uno si chiede, perché non fare le panchine su belle piazzole oltre la pista, ovvero tra la pista e la
staccionata? E perché fare queste rampe, che invece di aiutarti a salire e scendere ti fanno fare dei salti
niente male?


Andando più avanti Ho scoperto il cartello dei lavori, che immagino sia applicabile anche al lotto gia'
concluso, e vedo che questi lavori sono stati fatti nell'ambito degli interventi di riqualificazione del Litorale
lanciati dalla Regione lazio.


Ora... che senso ha costruire un marciapiede in mezzo alla campagna e non farne una pista ciclabile ad
uso promiscuo, prendendo ad esempio la citata e ottima pista che si stende all'interno del comune di
Nettuno fino ai confini del comune di Anzio?


Realizzazione che è ormai proverbiale, ha preso il posto di un marciapiedi poco frequentato è inutile, e
serve benissimo i ciclisti, i passeggiatori e i corridori.


Visto che abbiamo ben pochi quattrini per riqualificare il territorio, che senso ha spenderli per
un'infrastruttura che esprime solo il 40% delle sue potenzialità?


Più In generale cosa alligna nella mente dei committenti dell'opera?


Che dopo aver speso tutti quei soldi i ciclisti, anche quelli più piccoli, debbano essere ributtati in mezzo alle macchine? E con quale logica?


Boh!


Insomma, ci troviamo di fronte a un'altra occasione buttata, questa volta proprio soldi sprecati, che
invece in un altro paese sarebbero stati utilizzati per ottenere anche un'utilissima pista ciclabile


Ma la cosa più grave è che questo è un progetto della Regione lazio, e quindi suppongo che abbia
superato una qualche forma di vaglio da parte degli uffici di questa.


A questo punto i casi sono due: o c'è gente che ha problemi con il proprio lavoro (ma non credo),
oppure sono vere le dicerie che una lobby di anti ciclisti si annida nelle nostre istituzioni amministrative,
e sta attivamente contrastando lo sviluppo dell'uso di questo mezzo.

Non sono un complottista, ma stavolta...

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