Il 2021 è stato un anno-boomerang... tutti pensavano che sarebbe stato meglio del 2020. In cifra assoluta probabilmente è stato un po' meglio, ma ha tradito le aspettative che tutti vi riponevamo.
Il COVID è ancora tra le balle, anzi, con la variante omicron è diventato una bestia ancora meno comprensibile.
Adesso stiamo combattendo con un'ondata di piena di contagi. Non vaccinati e fragili sono ancora una volta a rischio, ma con una intensità che pensavamo di aver scordato. E non sappiamo ancora come metterà, come si dice del tempo incerto.
Dal mio punto di vista ciclistico il 2001 è stato l'anno delle lunghe (per me) percorrenze stradali. Ho imparato a tenere un ritmo costante e perchè le bici da strada sono fatte in maniera differente dalle bici da montagna. Cioè: già lo sapevo, ma stavolta l'ho sperimentato.
Ho anche capito il perchè di tante disgrazie in allenamento... quando il tuo fisico è concentrato per dare la massima potenza continuativa possibile per le sottigliezze della guida (tipo la precedenza agli incroci) rimane veramente poco. Si finisce per correre rischi incredibili solo per non penalizzare la media oraria. Questo io, figuriamoci uno stradaiolo vero, professionista o dilettante.
Inoltre ho imparato che dobbiamo cominciare a fare bikelane ai lati delle strade di maggior percorrenza per permettere alle biciclette che vanno tra i venti e i trenta e ai professionisti di viaggiare da un comune all'altro in sicurezza. Lo dicevo io, lo ha recentemente ribadito Nibali, sono stato molto soddisfatto.
L'unica eccezione positiva riguarda lo sviluppo della rete ciclabile romana, che nel 2021 è cresciuta parecchio e speriamo che il nuovo sindaco ne sostenga ancora lo sviluppo.
La nuova rete di piste si è anche popolata di una fauna prima sconosciuta: elettrociclisti in quantità, almeno nei quartieri a reddito meno basso, e tanti monopattinisti, che almeno sulla Nomentana sono almeno il 40% dell'utenza.
A questo dovremmo sommare le decine di migliaia di km macinati dai rider che consegnano le ordinazioni... per quelli dovrebbe essere molto più facile ottenere una statistica.
Il regalo di congedo fatto dalla Raggi (pressata da Enrico Stefano) a noi ciclisti non ha ancora portato allo sfondamento della bicicletta come mezzo di spostamento di massa.
In particolare brucia l'assenza della generazione 15-18enni che non ha eletto la bici a mezzo per raggiungere le scuole. E nemmeno una parte consistente di universitari. D'altra parte come dare torto, quando esce di classe o di istituto, uno la bici la vuole ritrovare.
E questa è purtroppo l'altra grande novità. Se il 2020 è stato l'anno del bonus bici, il 2021 sembra averci fatto fare notevoli passi indietro grazie ai furti di biciclette. Quindi andrà fatto qualcosa in proposito.
Sicurezza? A parte l'uso delle infrastrutture dedicate si direbbe ben poco.
Gli automobilisti si stanno abituando e salvo qualche imbecille occasionale (che però basta a metterci in pericolo) stanno cominciando a capire come funzionana la circolazione delle bici. I monopattini e il loro comportamento su strada invece sono ancora una bestia sconosciuta e imprevedibile ai più. Il telefonino selvaggio un rischio concreto.
Sta di fatto che gli indisciplinati scorazzano per Roma fuori controllo e non sembra che i Vigili Urbani intendano mettere un po' di ordine con iniziative dinamiche. La sensazione è che a Roma ciascuno può fare quello che vuole, almeno fino a quando non provoca un incidente.
That's all, folks.
Il 2021 è andato.
Pedala contento finchè c'e' il bel tempo,
poi vien la tempesta e finisce la festa.