Guardando le foto del rottame dell'auto dell'incidente di Via Cilicia, anche ad uno poco esperto di incidenti stradali come me, sembra abbastanza evidente che quella macchina non andava certo a 50 all'ora prima di colpire l'albero.
Non sappiamo cosa abbia fatto perdere il controllo dell'auto, certo che in una strada urbana non esistono vie di fuga, e per fortuna non vi sono stati terzi coinvolti. Invece del platano poteva starci una macchina con persone, un motociclista, un ciclista, uno o più pedoni. Nella sfortuna siamo stati "fortunati".
Superare i limiti di velocità urbani è un comportamento piuttosto comune a Roma, un modo di vivere la città intrinsecamente rischioso che non ha mai trovato sindaci abbastanza forti da sfidare l'iniziale impopolarità degli autovelox, per poi raccoglierne i frutti in tempo per essere rieletti.
Infatti a Roma l'eccesso di velocità è visto come un modo per sopperire alla lentezza degli spostamenti, limitato solo dalla presenza di altre auto.
Di notte o quando è festa e le strade sono meno affollate, l'automobilista romano torna a premere il piede sull'acceleratore, incurante del rischio connesso a correre in un ambiente non progettato per consentire velocità sopra i 50 all'ora.
Purtroppo poi gli incidenti accadono... e stavolta altre due giovani vite sono irrimediabilmente stroncate.
Proprio una settimana fa discutevo con altri soggetti giovani dalla guida nervosa. Ovviamente i giovani scalpitano per arrivare prima, pigiando sull'acceleratore, incuranti del rischio... giovani siamo stati tutti, così come tutti ci siamo sentiti piloti.
Però a che prezzo? Ma con loro è inutile discutere, si sentono tutti immortali.
Per questo la mano pubblica deve intervenire in qualche modo per limitare la velocità e per far divenire il rispetto dei limiti una costante (magari può capitare che si verifichi qualche eccezione) e non un semplice consiglio che solo noi vecchi seguiamo.
Le statistiche parlano chiaro, a Roma la mortalità per incidenti è molto più alta di quella delle altre capitali europee. Anche quelle di posti (tipo Parigi) dove all'inizio del millennio si guidava in maniera decisamente più pericolosa di quella romana. Con più incidenti e più morti.
Da allora le cose sono cambiate, ricordo i colleghi francesi che parlavano della stretta sull'osservanza delle regole, in TV passavano i filmati che facevano vedere come si potessero verificare incidenti terribili partendo da situazioni apparentemente tranquille. Dicevano: se ti fermi e non superi l'alcool test vai direttamente in prigione, nemmeno ti fanno tornare a casa a prendere la roba.
Bene, io spero che il nuovo sindaco intervenga almeno sulla velocità. In maniera prioritaria.
Tanto per restare in argomento ricordo che un mio collega prese una multa proprio su Via Cilicia, dove avevano messo un autovelox (allora il limite era 60).
Poi più nulla o quasi. Sarebbe finalmente ora di invertire la tendenza.
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