Il barile di greggio a 129 US$ fa spavento. Qualche giorno fa, a tavola, parlavamo delle possibili conseguenze. Il Pessimista ipotizzava un greggio a 200 $ per il 2010 e a 400 $ per il 2012. Le conseguenze per le famiglie sono di due tipi, quelle dirette, ovvero l’aumento dei costi relativo all’acquisto di energia nelle sue varie forme, e quelle indirette, ovvero le conseguenze dell’aumento del costo della componente energia in ogni singolo prodotto.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto ammetto la mia impreparazione, ovvero siamo tutti spaventati che le aziende per le quali lavoriamo vengano buttate fuori dal mercato o più semplicemente perdano i clienti non più in grado di acquistare i prodotti. Il problema è che tutto sta avvenendo così rapidamente da non avere il tempo di adattarsi alle nuove condizioni, per esempio produrre e immettere sul mercato auto più economiche.
Certo è che 400 $ non mi pare un prezzo stabile sul medio periodo. A quel costo, infatti aumentano a dismisura le tecnologie che diventano appetibili. Dal sole al vento, tutto diventa competitivo. Quindi è solo un fatto di tempo, di ratei di produzione di pannelli solari e di riapertura di centrali a carbone e/o nucleari che il prezzo ricomincia a scendere. Fino a quali livelli?
Per quanto mi riguarda non posso dare alcuna risposta. Cmq è chiaro che prezzi dell’energia elevati produrranno profonde modifiche industriali.
Per quanto riguarda le nostre case vedo solo la strada del risparmio. Innanzitutto avremo una nuova generazione di automobili a consumi contenuti, probabilmente su tagli di potenza dai 40 ai 60 cv (30/45 kW) che sostituiranno le attuali auto attestate intorno ai 100 – 120 CV. Ci vorrà per questo tre o quattro anni di prezzo stabilizzato o in crescita oltre i 130 $. Anche la guida si farà più morbida, con un occhio al portafogli.
A casa sostituiremo tutte le lampadine convenzionali con altre a basso consumo, e si farà strada l’illuminazione a led (ancora meno umana di quella al neon) ma che consuma veramente un’inezia. Sul fronte riscaldamento abbasseremo di qualche grado il termostato, coprendoci maggiormente a casa, ovvero con maglione e calzettoni di lana per guardare la tv sul divano (anche coperte). In mano tazza di tè, o tisana, calda, oppure liquore per scaldarsi. Sesso sotto i piumoni, oppure scoprendo solo l’indispensabile.
D’estate? Prevalenza dei ventilatori a pale sui condizionatori, forse. Anche lì i vestiti dovrebbero regredire ai modelli coloniali… sahariana e pantaloni corti per gli uomini, abolizione della cravatta estiva, come fanno i militari e come ha fatto il premier giapponese Koizumi (ma non è stato rieletto). Le città ripianteranno gli alberi per evitare l’arroventamento dell’asfalto durante le ore diurne.
Sul fornte del trasporto urbano prevedo che la bicicletta elettrica diventerà il mezzo privato cittadino per eccellenza, potendo portarti a spasso a velocità accettabile con 0,25 kW. Diciamo 250 mila a Roma. Molti invece useranno la bicicletta normale, a causa dell’economia di esercizio e facilità di gestione, specialmente i giovani.
Comunque il trasporto pubblico vedrà riconfermato il proprio insostituibile ruolo.
1 commento:
ottima riflessione....quoto tutto anche se forse lo scenario potrebbe essere un tantino meno ottimista (io gia' mi sto preparando ma di una cosa ho un po' timore...poter andare avanti senza condizionatore con le eccessive temperature delle estati...ma anche li'mi abituero'..necessita' fa virtu'...alla prossima
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