mercoledì 25 febbraio 2009

Itinerari quotidiani

Oggi ho ripreso la bici per la Vescovio/EUR/Vescovio. Giornata magnifica, non fredda, non calda, sole. Al ritorno un po’ di vento che in un prua era fastidioso (- 5 km/h).

Caratteristica positiva di aver visto almeno una quindicina di altri ciclisti, vari sulla pista dell’EUR, molti altri downtown.

Bene, riconosco che uno dei principali interventi da fare è quello di sanare gli attraversamenti ciclistico/pedonali, le benedette strisce.

I problemi sono due:

a) sicurezza: le auto non si aspettano che una bici percorra le strisce pedonali, e quindi arrivano sostenuti. Quando ti vedono si fermano (in genere) ma se stanno telefonando o altro, allora sono guai. Inoltre alcuni effettivamente si fissano sul fatto che non potresti andare in bici sulle strisce, e allora proprio sono guai;

b) ingombro: le auto al semaforo si fermano oltre la linea di arresto, proprio sul passaggio delle biciclette.

Innanzitutto occorrerebbe variare quella norma del Codice della Strada che vieta alle biciclette di percorrere i passaggi pedonali, almeno quando questi sono sul percorso di piste ciclabili. Se la bicicletta non scende a velocità folle, la cosa non crea problemi.

D’altra parte anche i centometrista è un pedone, che succederebbe se uno di questi scattisti attraversasse la strada sulle strisce pedonali a 40 km/h? Nessuna macchina potrebbe frenare in tempo.

Inoltre almeno gli attraversamenti ciclabili dovrebbero essere protetti dai rialzi, in modo da costringere le auto a rallentare. Certo la cosa costa e può portare problemi di drenaggio della strada, etc. Però ci sarebbero notevoli vantaggi di sicurezza anche per i pedoni.

Chiaramente automobilisti e motociclisti protesterebbero: per proteggere poche decine di ciclisti ci troviamo a scassare gli ammortizzatori di decine di migliaia di veicoli!
Purtroppo è vero, anche se gli ammortizzatori si sostituiscono, le persone non è così facile.
L’imperativo rimane uno: crescere di numero.

4 commenti:

Bikediablo ha detto...

Affronto il problema da tutti i punti di vista podista, pedone, ciclista, scooterista ed automobilista.

Attualmente un podista NON PUO' (!) CORRERE ne' sul marciapiedi ne in strada (salvo competizioni) figurarsi attraversare sulle strisce correndo.
Questo vale anche per chi pattina.

Si torna sempre alla legge:
1. al fatto di renderla semplice,
2. al farla rispettare ed
3. alle conseguenze del mancato rispetto.

1. legge semplice: è evidente che affermare che una striscia vale per alcuni casi ed altri no complica la vita, ed aiuta i furbi.
Proposta di legge semplice:
1.A le strisce possono essere usata sempre da:
pedoni, disabili in carrozzina, e ciclisti e pattinatori...
1.B gli utenti delle strisce si impegnano a fermarsi e poi attraversare dando il tempo ai mezzi a motore di potersi fermare.
Gli utenti a motore devono fermarsi nel momento in cui avvistano qualcuno sulle strisce.
1.C le piste ciclabili possono essere prioritarie in alcune strade (striscia rossa che attraversa palesemente la strada) o paritarie (strisce pedonali).

2. Ovvio no ? :-)

3. il lato meno considerato della vicenda.
Se le strisce non vengono "normate" per legge il rischio è che se ti investono mentre attraversi le strisce con la bici a mano hai ragione, altrimenti hai torto.
Se hai torto e causi danni, sbandata del mezzo a motore con danni (consideriamo un motociclista che cade a causa dell'incidente) occorre pagare di tasca propria danni non proprio banali.

Questo era il senso della mia proposta relativamente alle strisce nell'incontro di sabato.

Anonimo ha detto...

Io scendo sempre dalla bici per attraversare le strisce per rispetto delle regole e per quello che sintetizza Diablo.
Ma ovviamente il problema GRAVISSIMO è che ormai in questa degenerazione fascio-bananas del senso dello Stato le regole le fa chi si ritiene maggioranza muscolare. Quindi quasi nessuno si ferma e anzi cresce il numero di quelli che ACCELERANO per intimorirti. QUESTI SONO FATTI, documentabili dal numero esponenziale di aumento delle vittime, anche con morti e molti paralizzati.
Alla riunione ho portato esempio di semafori a chiamata che cmq permettono la svolta alle auto, VERE TRAPPOLE mortali per pedoni, ma soprattutto per i più veloci e "improvvisi" ciclisti, in particolare al REGOLAMENTATO ANCHE DA ICONCINA DELLA BICI di via S. Maria in Cosmedin sulla Ciclabile Sublicio-Colombo.
Ci scapperà sicuramente il morto. L'ho urlato in cento lettere, questa è la 101°, ma forse interessa il titolone falso-scandalistico-piagnone sul menzognero, più che la "dignità e la sacralità della Vita" come blaterano i Teo-bananas.

AVe caiofabricius VALE

Lug il Marziano ha detto...

Di professione faccio il regolatore nel settore trasporti. Purtroppo il Codice della Strada più che un regolamento è un feticcio sul quale tutti vogliono dire la loro dal punto di vista politico, prima che tecnico.

Non lo conosco, ma non ho difficoltà a credere che le bici debbano essere portate a mano.

Ma possibile che una cosa come la FIAB non possa lobbare per arrivare a poche modifiche del CDS?

Per esempio la pista di Via Panama passa davanti ad un gommista... Va tutto bene, tranne quando non si passa proprio più.

Glielo fai notare dice: tu devi scendere dalla bici per passare davanti al mio negozio. Al che io rispondo: perchè le auto le spingi a mano per farle passare sul passo carrabile?

Ovviamente ha "ragione" lui, ma figuratevi da regolatore come m'incazzo...

BICICAPITALE ha detto...

"L’imperativo rimane uno: crescere di numero"......come e' vero!!!!!!.......sempre sostenuto!!!!