Malgrado Prati sia un quartiere già ricco di piste ciclabili, le occasioni perdute per farne un vero paradiso delle bici, senza togliere nulla alle auto e ai pedoni, sono enormi.
Infatti i grandi viali si prestano a sistemare, al centro, piste ciclabili di buona qualità, senza turbare Vediamone qualcuna tra le più importanti:
Mazzinovia: Viale Mazzini è ampio e al centro vi sono i giardini, che sono attraversati da un lungo Viale, quanto basta per ricavarci un buon passaggio per biciclette.
Basterebbe collegare i vari segmenti di giardini tra di loro, alcuni hanno già gli scivoli, per ottenere un buon percorso ciclabile per unire Piazzale Clodio a Piazza Monte Grappa, e quindi alla ciclabile di Valle Giulia. In questo percorso si attraverserebbe anche la pista dell’Angelico, rendendo Prati enormemente più ciclabile.
Non credo che la pista disturberebbe più di tanto gli amanti del giardino, che rimane comunque uno spartitraffico, seppure di notevoli dimensioni.
Attestare bikesharing a Piazza Mazzini e a Piazzale Clodio aprirebbe comunque nuove prospettive al trasporto urbano.
Via Oslavia: uno dei primi esperimenti di parking sotterraneo, a causa di ricorsi dei cittadini è rimasta sventrata per anni e anni. Quando alla fine l’hanno rimessa in sesto, al centro è rimasta un’inutile spartitraffico che è un inno allo spazio sprecato a danno dei ciclisti romani. Che ci voleva a fare una pista stile Via Cicerone, connettendola magari con la Mazzinovia di cui sopra?
Continuiamo a sprecare spazio e occasioni di mobilità.
Oltretutto la pista di Via Oslavia si può continuare oltre Piazza Bainsizza per Via Corridoni, che al centro ha un’altra aiuola per tenere separate le auto e far da gabinetto per cani, che potrebbe benissimo continuare in queste funzioni anche ospitando una pista ciclabile. La convergenza sarebbe con la pista di Viale Angelico
Via Timavo: altro esempio, comune in Prati, di Strada con aiuola spartitraffico usata come latrina per cani… Anche lì dal Lungotevere a Piazza Bainsizza… Non sarà la pista che risolve i problemi di ciclabilità di Roma, ma comunque avrebbe il pregio di innervare ulteriormente Prati e sottrarre i ciclisti al rischio senza sottrarre parcheggio alle auto;
Lungotevere delle Armi: collegamento sfruttando il lato a valle di Ponte Risorgimento, già prosecuzione della pista di Valle Giulia, per continuare verso il centro e connettersi alla pista di Viale delle Milizie…
In questo caso basterebbe veramente fare semplici strisce per terra, perché il marciapiedi è amplissimo e adatto a contenere sia pista che pedoni… oltretutto è già usato dai ciclisti, si tratterebbe solo di ratificare la situazione di fatto e facilitare le discese dal marciapiedi e le connessioni con le altre piste.
Insomma, le possibilità cicliste di Prati sono ancora ampiamente sottosviluppate… malgrado si siano spesi un sacco di quattrini pubblici per rifare giardinetti e marciapiedi. Certo, forse sarebbe più urgente fare la pista di Via Tor de’ Schiavi, ma questo è un altro punto…
giovedì 2 luglio 2009
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