sabato 1 maggio 2010

Due cavalli e un somaro da Cesano ad Oriolo

Cicloappuntamenti colpisce ancora .

Orfani del gruppone, e soprattutto delle ciclogirls (che saranno ormai nella tana dei briganti), abbiamo costituito un piccolo gruppetto di 3 ciclisti, due cavalli (Maurilio e Fabrizio) e il sottoscritto nella veste di somaro (nel senso di meno veloce, ma anche della differenza tra biciclette), per andare dalla stazione di Cesano fino ad Oriolo, passando per Martignano e la stupenda Calandrina (alla quale mi riferisco sempre come “ciclovia dei boschi”). (vedi foto)

Per quanto mi riguarda con questa ga ho completato la ricognizione della zona di Cesano, avendo raggiunto il lago Martignano sia dalla Valle Baccano che dalla stazione di Cesano.

In aggiunta ho percorso il preziosissimo collegamento da Martignano a Oriolo, costeggiando il bordo del cratere alle spalle di Montecchio (o del cimitero di Trevignano), e raccordandolo con l’itinerario che facevo sempre salendo dal sentiero Spallettoni.

Anche la variante fino a Rocca Romana è stata interessante per me che tagliavo sempre verso la Calandrina… da lì fino ad Oriolo, tutto terreno conosciuto, ma sempre molto molto bello.

La giornata è stata ideale: assolata ma fresca, non mi ha fatto desiderare le rive del lago, che sospettavo ancora un pochino freddine.

Il primo episodio buffo la mattina. Ho preso la metro B, ed era niente male affollata, per essere sabato. Bene, a Termini è salito a bordo un intero torpedone di turisti, per cui mi sono trovato con la bici in una situazione tipo lunedì mattina ore 0815. Per fortuna che erano stranieri e non ce l’avevano con la bici.

Ero invece molto più preoccupato per un cicisbeo tutto vestito di bianco che stava proprio all’altezza del pignone appena ingrassato per l’uscita. Ero pronto alla litigata e a rifondere l'eventuale danno, ma lui era uno di quelli che sanno il fatto loro: infatti dopo 15 minuti a contatto con gli ingranaggi ne è uscito totalmente immacolato!

Il treno sembrava un parcheggio di Amsterdam, in quanto tutte le associazioni avevano fatto le loro gite, e tutte avevano deciso di prendere il treno per Cesano.

Durante la pedalata sono riuscito a sopravvivere coi due cavalli perché Fabrizio ha un dolore al ginocchio (reumatismo dovuto al bagno freddo nelle pozze della Mola di Oriolo di due anni prima, abbiamo accertato) e quindi è andato a circa metà della sua normale andatura.

Approfittando dell’assenza delle ciclogirls abbiamo potuto dedicare un po’ di fiato ai pettegolezzi maschili sulla loro "carrozzeria" e alla necessità di aprire un ulteriore filone di gite, sempre di tipo hard. Alla fine, picnic nel bosco e grande e buon gelato ad Oriolo.

Quindi ritorno (io in treno anche da Cesano a Roma).

Suspense finale: poco prima della stazione di Trastevere il controllore mi ha chiesto il biglietto: “Ecco, questo è per me e questo per la mia bici” e ho prodotto anche il supplemento bici… giuro stava per svenire, secondo me era la prima volta che ne vedeva uno.

Ah, per quanto mi riguarda la gita ha avuto anche un effetto curativo: grazie al “collo” che ho indossato sugli indumenti leggieri, mi è sparito il torcicollo che mi affliggeva da tre giorni, facendomi muovere come un droide di guerre stellari, e mi aveva seriamente fatto pensare a rinunciare alla gita.

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