Leggevo or ora che a Roma ci sono circa 900 macchine per mille abitanti, contro una media Italiana di 550 ed una europea di 490.
Secondo alcune stime l’offerta di trasporto pubblico di Roma, parametrata alla densità di popolazione, è circa 50 volte inferiore a quella di Londra, 30 a quella di Parigi, un terzo inferiore a quella di Napoli.
Da qualunque parte la si guardi, è una catastrofe, secondo me di proporzioni tali da influire anche sul PIL nazionale.
Ad occhio da un ventesimo ad un decimo di punto l’anno.
Una catastrofe destinata a perdurare nel tempo, visto che il completamento della Linea C della metropolitana è ancora da definire.
Nel frattempo potremmo darci al tram, ma niente: tante fanfare per un piccolo spostamento di capolinea dell’8 a Piazza Venezia, quando la linea da San Pietro a Termini rimane ancora un miraggio.
E’ chiaro che il cittadino romano cerca di supplire con il trasporto privato alla mancanza di quello pubblico.
Purtroppo la d
ensità di popolazione è tale che il trasporto privato da solo non ha speranza di soddisfare i bisogni della città. Basta vedere il traffico nei giorni di sciopero dei mezzi pubblici.
Inoltre l’abuso di mezzo privato sta rendendo invivibile la città.
Nelle foto tre esempi:
- Ingorgo dovuto alla riapertura al traffico privato di Viale Libia: nell’ora di punta le auto private si incolonnano e provocano gravi ritardi ai mezzi 80, 38, 3 93 che percorrono quello stesso tratto.
- Parcheggio su marciapiedi a Piazzale Luigi Sturzo: le auto salgono sul marciapiedi, distruggendo gli scivoli di travertino tipici dell’EUR. Il posto c’e’, ma magari occorre camminare 10 minuti o pagare due euro (strisce blu).
- Parcheggio abusivo alla Salita del Grillo. Il mezzo dell’AMA occupa tutto lo spazio disponibile. Rimangono bloccate le auto, le moto, le biciclette perché a fronte di doppio cartello di divieto di sosta con rimozione, parcheggia di tutto. (Piccola soddisfazione: nel blocco è incappata anche un’auto dei Vigili Urbani);
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Potrei continuare, ma a che serve? Il Comune sembra abbia rinunciato, se mai lo ha avuto, a qualunque programma credibile di contenimento del traffico privato. e di fatto scoraggia il mezzo pubblico, rendendolo più lento e meno efficiente.
Con la stessa logica il tram non viene espanso, in quanto considerato incompatibile con la circolazione automobilistica. Per fare un capolinea a Piazza Venezia sembra che si stia facendo il Ponte di Messina.
I Vigili Urbani chiudono un occhio, talvolta tutti e due. Ormai intervengono solo se qualcuno li chiama, altrimenti i cittadini devono sbrigarsela da soli contro i prepotenti. Poi ci si meraviglia che finisce a botte. E qualcuno ci lascia la pelle, anche. Ma la forza pubblica dove sta? I Vigili?
Come dice oggi Monti sul Corriere, quanto tempo perduto. A Roma anche in idiozie come la Formula 1.
Per quello che vedo io il bilancio di Alemanno, almeno nel settore della mobilità e dei trasporti, è per adesso più di un fallimento, perché a supporto del trasporto pubblico, e della mobilità, in due anni è stato fatto ben poco, e le cose continuano a peggiorare.