venerdì 1 ottobre 2010

Un bacarozzo nell'occhio

Bacarozzo è la parola romana per scarafaggio.

Non dovrebbero volare, ma oggi pomeriggio, mentre rientravo lemme lemme dall’ufficio, in leggera salita, un bacarozzo volante, mi è arrivato dritto dentro l’occhio destro. Andava contromano, e sotto la quota minima ammessa dalla Regole dell’aria, quindi la colpa era tutta sua.

L’impatto –tutta velocità sua- è stato niente male. Vedendolo arrivare ho subito chiuso l’occhio, ma ciò non ha impedito di rimanere bloccato tra le palpebre. Al che ho pensato: E se fosse qualcosa di puncicoso?

Quindi ho cominciato a lavorare di dita per levarlo… il tutto continuando a zigzagare al centro della carreggiata. Solo ad certo punto ho realizzato che la cosa stava cominciando a farsi pericolosa, e che sarei potuto finire sotto un bus.

Finalmente ho accostato e sperando nell’assenza di pungiglione, sono riuscito alla fine a cavarmi dall’occhio il corpo estraneo, che è precipitato al suolo con un tonfo.

Tutto è bene quel che finisce bene… per me.

Nota: in borsa avevo gli occhiali trasparenti, che per pigrizia non ho indossato… fino a quel momento

PS.: sempre un mucchio di ciclisti in giro!

2 commenti:

Mammifero Bipede ha detto...

Il tuo "bacarozzo volante" era molto probabilmente uno scarabeo. Per gli antichi egizi un animale sacro...

P.s.: pensa che in altri paesi hanno i "cervi volanti", mostri in grado di raggiungere la lunghezza di dieci centimetri...

Lug il Marziano ha detto...

No, la dimensione era molto più ridotta, altrimenti non sarebbe rimasto incastrato tra le palpebre!