mercoledì 29 febbraio 2012

… ma i soldi per le piste non si trovano mai

Leggo sul Corriere che il Comune sta pensando di allargare i marciapiedi di fronte al Colosseo (lato Via Merulana) allo scopo di ricreare la continuità delle aree pedonali…

Secondo l’articolo il vero scopo del lavoro è di allargare il marciapiedi di fron

te ai bar della zona, così che possano avere più tavolini e maggiore clientela… e più fatturato.

Entrambe le motivazioni sono assolutamente legittime, se non che sembra che questi lavori andranno a costare 200 mila euro. Da questa cifra forse trarrà beneficio qualche raro pedone, sicuramente molto beneficio lo trarranno i gestori dei bar prospicienti.

Il fatto è che 200 mila euro sono una bella cifra, specialmente se confrontata ai costi di realizzazione delle piste ciclabili. Ed è un fatto che a Roma si stanno rifacendo una marea di marciapiedi se

nza pensare ad integrarci piste o pezzi di piste ciclabili.

Il caso che proprio grida vendetta è quello di Viale Aventino, dove si stanno rifacendo tutti i marciapiedi, ma col cavolo che ci si fa una pista ciclabile.


Lì c’e’ proprio tutto: alberi, tram, parcheggio a sinistra, parcheggio a destra, seconda fila a spina di pesce, tavolini sul marciapiedi, e noi ciclisti sbattuti sui sampietrini sconnessi, a rischiare la vita litigando il poco spazio lasciato libero dagli stronzi dell’happy hour in seconda fila con bus e torpedoni turistici.

Insomma, ‘sto sindaco i soldi per le piste

ciclabili non li trova mai…

martedì 28 febbraio 2012

Ma i camion no…

Come sa chi segue Roma Ciclista, sin dall’inizio mi ha lasciato in dubbio il punto del Times nel quale viene chiesto di incrementare le dotazioni di sicurezza dei camion che entrano nei centri urbani.

Lorries entering a city centre should be required by law to fit sensors, audible turning alarms, extra mirrors and safety bars to stop cyclists being thrown under the wheels

Il punto è stato tradotto nella proposta di legge in questo modo:

il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture emana entro 90 giorni, dall’approvazione della presente legge, un decreto che introduca, nel Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992, e successive modificazioni, e nel regolamento di attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, l’obbligo per gli autoarticolati che transitano nei centri urbani di essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza e altri strumenti tecnici che tutelino la mobilità ciclistica e le relative norme tecniche di applicazione

Il mio dubbio era relativo al fatto che tutti i regolamenti sui mezzi di trasporto sono in qualche modo coordinati tra i vari europei. Approfittando di una riunione al Ministero, ho chiesto al mio collega che una volta si occupava di omologazione dei mezzi pesanti lumi in materia.

Lui –da ciclista- era al corrente dell’iniziativa.

Ha alzato le spalle e mi ha detto “C’e’ già una direttiva “salva ciclisti”. Non mi ricordo più il numero, ma è quella che ha introdotto le barre di lato ai mezzi pesanti proprio per evitare che i ciclisti finiscano sotto i mezzi”.

“E noi possiamo modificare unilateralmente le dotazioni dei mezzi?”

“No, figurati. Non ci sono solo i regolamenti europei, ma su queste cose ci sono addirittura accordi internazionali a livello ONU”.

Può quindi darsi che il primo punto della legge avrà qualche difficoltà, anche perché, come ho già detto, quando si parla di sensori, aggeggi supplementari, etc., o l’industria ha già una soluzione pronta, o prima bisogna mettersi d’accordo tra i vari Paesi.

lunedì 27 febbraio 2012

Eppoi dite che il casco non serve…

Ieri sera tra le 18 e le 18 e 30 si è abbattuta su Roma una vera e propria tempesta di vento freddo, una buriana.

Anzi, ha pure pioviccicato un poco a suggello di una giornata non esaltante piazzata tra due giornate assolutamente esaltanti.

Anche dalla strada si sentiva chiaramente sbattere le porte e finestre, tonfi sordi, insomma tutto quello che poteva agitarsi si stava agitando.

Stavo fermo all’incrocio tra Via Goito e Via Cernaia, quando sento uno schianto più forte degli altri… Un secondo dopo un piccola pioggia di calcinacci si abbatte sulla strada, e due centrano il casco!!!!

Non erano sampietrini e comunque non mi avrebbero aperto la zucca, però… che senso di protezione.

E non mi si venga a dire che il casco non ti protegge dai pericoli della strada…

domenica 26 febbraio 2012

Seguendo il GPS tra le colline etrusche


L’itinerario n. 80 di Paola e Gino –sia sempre lode a loro- ci porta dalla Necropoli di Cerveteri alle cascate di Castel Giuliano. Stavolta sono partito abbastanza tranquillo. A piedi (all’epoca dei dinosauri) o più recentemente in bicicletta (vedi dumil la quint’essenza della prescout) avevo già più volte percorso tutto l’itinerario.

Postata la gita sul sito, ho ricevuto 4 adesioni, due delle quali ritirate prima dell’inizio della gita, per cui all’Ostiense ci siamo trovati io, Alberto e Uta.

La gita parte dalla necropoli della Banditaccia, un luogo misterioso e malvagio, pieno di spiriti etruschi che si aggirano tra le tombe per rubare la vita ai vivi. Tanto per sfidarli abbiamo fatto una piccola deviazione in una meravigliosa via della Necropoli… credo che solo il Lazio dia queste sensazioni.

Ripresa la retta via, abbiamo proseguito fino a quando le pietre ce lo hanno consentito… Infatti l’itinerario 80 è in odore di spingismo… e anche trattenismo (che sarebbe lo spingismo in discesa), per cui ci sono almeno 400 m da fare a spinta, specie se non hai la full.

Meraviglioso picnic alla cascata, dove abbiamo avuto addirittura un po’ di sole, altro spingismo, poi l’altra minaccia… il fango! Fango che come al solito ti aspetta al varco nel passaggio obbligato, quando non lo puoi evitare. Io ho preferito i rovi, e malgrado questo ho dovuto intingere almeno 30 cm di bici nel fango. Uta e Alberto hanno preferito il fango con esiti letali. Sono affondati fino ai mozzi delle ruote nel tentativo di pedalare la fanga.

Superato il fango della palude, stratto rompi schiena fino a Castel Giuliano, e poi la dolce e lunga discesa fino a Cerveteri e a Ladispoli poi.

Nella discesa ho anche riconosciuto l’accesso all’aia dei Rumeni, chicca dell’escursione precedente. Direi di aver anche visto le valli nelle quali abbiamo vagato e soprattutto il cancello che il villico non ci aprì, respingendoci nelle forre sconosciute.

Che dire?

Minchia come funziona bene il GPS, che ce vo’ a portà la gente in giro? Sempre spaccato sulla traccia!

Francamente mi sarebbe piaciuto avere un po’più di seguaci, ma evidentemente avevano tutti paura dei fantasmi etruschi della Banditaccia…

mercoledì 22 febbraio 2012

V-Stronz... che moto!

Stavo tornando placidamente a casa quando con rocambolesca manovra mi passa davanti uno con una splendida moto, credo un V-Stronz...

E sì, doveva essere proprio quella, perchè dopo avermi rocambolescamente superato tra le macchine, si è bloccato nel passaggio verso il quale io mi stavo tranquillamente dirigendo prima che lui si infilasse tra me e il detto passaggio negli ultimi due metri utili.

Chiaramente dopo un po' riparte, per poi rrifermarsi 10 metri più in là, fermo ad occupare un'altra volta la corsia di destra, con il telefonino in mano a cavallo del suddetto motociclo.

Mi chiedo se i motociclisti quando ti passano così e poi si intasano si sentano un tantino imbarazzati, almeno lo spero.

Almeno quelli senza il V-Stronz...

martedì 21 febbraio 2012

Svuotatori di sottosella... che faccia avranno?

Adesso invece che di safety parliamo di security.

Oggi uscito dal lavoro uso la bici per una commissione, e la lascio legata in posto ben in vista, circa un’ora. Quando torno capisco subito che qualcosa non va. Infatti a terra vedo stracciata una delle buste di plastica che tengo sopra il sellino (dove la copertura si è consumata). Capisco che è successo qualcosa… guardo bene e vedo che la borsetta sottosella è stata svuotata.

Mancano la camera d’aria e la scatoletta con le tiptop. Il resto c’e’ tutto, ovvero la borsa triangolare con la pompa, la bomboletta, il giubbotto catarifrangente e gli attrezzi (la chiave inglese per smontare la ruota). Ci sono anche le luci, nessuno le ha toccate.

Chi sarà stato a portarsi via camera d’aria e tiptop? Qual è la psicologia di questo bizzarro personaggio? Non credo uno che cerca di sbarcare il lunario… Un ciclista a terra? Oppure un ragazzino in vena di bravate? Semplicemente uno …?

Avrei veramente voluto avere una telecamera per vedere il tipo che fa una cosa così imbecille…

sabato 18 febbraio 2012

Se lo ha detto il Times...

Roma ciclista può ragionevolmente rivendicare di essere stato il primo blog ad occuparsi della campagna inglese sulla sicurezza dei ciclisti, peraltro iniziata dal Guardian a giugno del 2011.

Il Times con tutta la sua autorevolezza ci ha messo il carico da 11, e la cosa ha avuto una risonanza europea. Ma sono cose inglesi che vanno bene nel regno Unito. Vanno bene da noi?

Da noi, grazie all'azione di pochi coraggiosi e l'ausilio di un Senatore, i punti del Times sono diventati un disegno di legge. Incriticabili e immodificabili perchè sennò si sfascia tutto.

Per questo -parere del professionista- un buon piano d'azione inglese è stato trasformato con un colpo di bacchetta in un mediocre disegno di legge italiano, con un solo articolo che si salva, e comunque che da solo varrebbe un ddl, quello relativo all'introduzione della sicurezza dei ciclisti nei corsi per automobilisti e camionisti.

Guardando il CdS ci sono invece molti punti che potrebbero essere toccati, a cominciare dall'articolo 148 (sorpasso), stabilendo che la distanza minima per superare un ciclista (o un motociclista) è di 1,5 metri...

Comunque, ho provato a raffrontare i punti del Times con gli articoli del ddl italiano e ad aggiungere qualche commento. Adesso provo anche a pubblicarlo, ma non ho idea di come vengano le tabelle di Word su blogspot... Incrocio le dita!!!

Proviamo a vedere se ci sono aspetti di miglioramento.

1. Lorries entering a city centre should be required by law to fit sensors, audible turning alarms, extra mirrors and safety bars to stop cyclists being thrown under the wheels.

1. Al fine di realizzare gli obiettivi di cui all’articolo 1, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture emana entro 90 giorni, dall’approvazione della presente legge, un decreto che introduca, nel Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992, e successive modificazioni, e nel regolamento di attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, l’obbligo per gli autoarticolati che transitano nei centri urbani di essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza e altri strumenti tecnici che tutelino la mobilità ciclistica e le relative norme tecniche di applicazione

Il regolamento applicativo andrebbe coordinato con gli altri paesi europei, altrimenti ognuno approva un articolo di questo tipo, ma con tipi di specchi diversi) e quindi i TIR non girano più in Europa…

Per coordinarlo, ammesso che gli altri Paesi vogliano, occorrono almeno due o tre anni, altro che 90 giorni.

2. The 500 most dangerous road junctions must be identified, redesigned or fitted with priority traffic lights for cyclists and Trixi mirrors that allow lorry drivers to see cyclists on their near-side.

1. Al fine di realizzare gli obiettivi di cui all’articolo 1, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture sentite le Regioni e gli enti locali, entro 90 giorni, dalla approvazione della presente legge, realizza, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, il monitoraggio degli incroci più pericolosi affinché entro i successivi 90 giorni siano impiantati, nelle suddette aree, semafori preferenziali per i ciclisti, specchi e altri strumenti tecnici che permettano ai guidatori di autoarticolati, autovetture e di moto e ciclomotori di individuare la presenza dei fruitori della mobilità ciclistica.

Qualcuno mi sa spiegare come si comprano altri semafori,specchi, etc. “senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato” se l’azione la fa il Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture (MIT)?

3. A national audit of cycling to find out how many people cycle in Britain and how cyclists are killed or injured should be held to underpin effective cycle safety.

1. Al fine di realizzare gli obiettivi di cui all’articolo 1, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture entro 90 giorni, dalla approvazione della presente legge, realizza, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello stato, un'indagine nazionale per determinare il numero di persone che utilizzano la mobilità ciclistica, le aree interessate dalla mobilità ciclistica, il numero totale di chilometri di piste ciclabili e la loro dislocazione nelle diverse aree del Paese, nonché il numero dei ciclisti oggetto di incidenti. Tale indagine deve avere cadenza annuale e deve essereillustrata, entro il 31 dicembre di ogni anno alle competenti Commissioni Parlamentari.

Qualcuno mi sa spiegare come si fanno sondaggi e indagini “senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato” se l’azione la fa il Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture (MIT)?

4. Two per cent of the Highways Agency budget should be earmarked for next generation cycle routes, providing £100 million a year towards world-class cycling infrastructure. Each year cities should be graded on the quality of cycling provision.

1. E' fatto obbligo alle società che gestiscono strade e autostrade di destinare il 2% del proprio budget agi enti locali per la realizzazione di poste ciclabili. Il Ministero dell’economia e delle Finanze d’intesa con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture emana entro 90 giorni, dalla approvazione della presente legge, un decreto che stabilisce le modalità e i criteri del trasferimento di risorse di cui al presente articolo.

Il Times parla di “Higway Agency” che suppongo sia una società pubblica e suppongo che per “budget” si intenda il bilancio…

Invece la nostra legge parla di società… e allora cosa è, una nuova tassa?


5. The training of cyclists and drivers must improve and cycle safety should become a core part of the driving test.

1. Al fine di realizzare gli obiettivi di cui all’articolo 1, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture entro 90 giorni, dall’approvazione della presente legge, emana un decreto che introduca, nel Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992, e successive modificazioni, e nel regolamento di attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, i criteri, le modalità e i principi per la realizzazione di corsi di formazione, atti a migliorare la sicurezza per quanti usufruiscono della mobilità ciclista. La partecipazione ai corsi di cui al presente articolo diventa requisito obbligatorio per il conseguimento della patente di guida.

Questo articolo mi pare vada bene, almeno è qualcosa di concreto che su può fare veramente a basso costo.

6. 20mph should become the default speed limit in residential areas where there are no cycle lanes.

1. Al fine di realizzare gli obiettivi di cui all’articolo 1, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture entro 90 giorni, dall’entrata in vigore della presente legge, emana un decreto che introduca, nel Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992, e successive modificazioni, e nel regolamento di attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, l’obbligo del limite di 30 km/h di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.

L’intento è chiaro, anche se espresso in modo fumoso. Il Times è un giornale e quindi che je frega, ma la legge non può essere così fumosa. Meglio modificare in questo modo:

“l’obbligo del limite di 30 km/h di velocità massima nelle strade delle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.”

Insomma, nelle aree residenziali tutte le strade devono avere un limite di 30 km/h, eccetto quelle strade dove c’e’ una pista ciclabile.

Ecco, così già va meglio…

7. Businesses should be invited to sponsor cycleways and cycling super-highways, mirroring the Barclays-backed bicycle hire scheme in London.

1. Le aziende private o pubbliche o a persone fisiche possono sponsorizzare la creazione di piste

ciclabili e superstrade ciclabili anche attraverso l’attività di gestione di noleggi biciclette nelle

suddette aree.

8. Every city, even those without an elected mayor, should appoint a cycling commissioner to push home reforms.

1. Al comma 1 dell'articolo 3 del decreto ministeriale del 27 marzo 1998 dopo le parole

"…responsabile della mobilità aziendale…" sono aggiunte le seguenti parole "…e uno con

specifiche competenze in materia di mobilità ciclistica…";

2. al comma 3 dell'articolo 3 del decreto ministeriale del 27 marzo 1998 dopo le parole "…struttura di supporto e coordinamento,…" aggiungere le seguenti parole "…all'interno della quale devono essere individuate specifiche responsabilità con competenze sulla mobilità ciclistica,…".

Qui vine introdotto un obbligo anche per le imprese e non solo per i Comuni.

Viene istituita dai Comuni di cui al comma 1 dell'art. 2, presso l'ufficio tecnico del traffico, una

struttura di supporto e di coordinamento tra responsabili della mobilità aziendale e uno con

specifiche competenze in materia di mobilità ciclistica che mantiene i

collegamenti con le Amministrazioni comunali e le aziende di trasporto.

Le imprese e gli enti con singole unità locali con meno di 300 dipendenti possono individuare i

responsabili della mobilità aziendale all'interno della quale devono essere individuate specifiche responsabilità con competenze sulla mobilità ciclistica ed usufruire della struttura di supporto. Tale struttura potrà avvalersi di consulenze esterne.

Nota: Roma il suo bike manager lo ha, ma apparentemente nessuno gli da retta

9.

1. Le sanzioni amministrative pecuniari previste dall'articolo 141 del Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992, e successive modificazioni, sono raddoppiate.

martedì 14 febbraio 2012

Meglio quelle invernali...

Deluso dal rifiuto del governo?

Ma no, il Premier lo capisco. E’ un momento difficile, non si fida. Che uomo, così attento al quattrino. Però ha un nome evocativo… Monti. Monti, Neve, freddo… lo sa che mentre parlavo con lui mi è venuta un’idea fantastica in mente: Roma rinuncia alle Olimpiadi, ma si candida per le Olimpiadi Invernali!

Questa è una vera sorpresa!

Certo, e neanche costa molto, così il premier è contento!

La neve già ce l’abbiamo, ne è avanzata parecchia, basta raccoglierla. Al massimo ne prendiamo un po’ a Frosinone, che non sanno che farsene. La teniamo all’ombra, in uno dei tunnel della Metro C, tanto fino al 2022 non parte, e poi zac, la spargiamo a terra.

Non c’e’ bisogno di spendere quasi niente: lo slalom sulla Panoramica, il chilometro lanciato per Via Poggio Catino, si pattina al laghetto di Villa Pamphili e l’hockey al laghetto dell’EUR. C’e’ bisogno di altro?

E se la temperatura non tiene?

Ma guardi, qui ogni anno e sempre più freddo, si figuri nel 2022. Eppoi Roma è la città dei sette colli. Sì sì, sci di fondo a Villa Pamphili. Noi Romani siamo diventati meglio degli Inuit, sa che vicino al Tevere già si vedono gli igloo invece delle solite baracche? Secondo me noi romani vinciamo un sacco di medaglie!

Quindi ritorna a Palazzo Chigi?

Certo, e di corsa. Però stavolta voglio dare al Premier il giusto riconoscimento per l’idea che mi ha dato. Come alla regina Margherita, gli andrebbe intitolata una tipica pizza romana, Pizza Mari-o-Monti, con funghi e cozze. Oppure potrei intitolargli una via, o una piazza. Che le posso dire… Via Monti dal Governo?. Ma no, una via è troppo poco… mi faccia pensare… certo un intero quartiere è troppo. Guardi gli intitoleremo un rione, Rione Monti, che ne dice, non è una bella idea?

lunedì 13 febbraio 2012

Come si sta bene senza motorini tra le scatole

Mi ricorderò di questi giorni per il freddo, la città imbiancata, le gimcane tra i mucchi di neve,i pinguini allineati sui fili del telegrafo?

No… Questi giorni me li ricorderò per l’assenza dei motorini!

Che meraviglia…

Non per avercela con le due ruote a motore, ma credo che più di un romano – i vigili più degli altri- si aspettasse una giornata senza motorini scooterini e scooteroni.

Poverini, non bisogna volergliene troppo, alla fine sono la parte più attiva –o più agitata- della popolazione romana. Se tutti quelli che girano in scooter prendessero la macchina, non ci si passerebbe più neanche in bici… però che stress!

Sì, specialmente se vai in bici:

a) non puoi zigzagare perché rischi sempre di scontarti con uno che zigzaga al triplo della tua velocità;

b) se procedi sulla destra ti si piazzano davanti… ovviamente loro sono molto più larghi di te, quindi si bloccano anche dove tu potresti passare;

c) se superi sulla sinistra apriti cielo. Sono i padroni del sorpasso nell’altra corsia;

d) ai semafori ti si piazzano davanti coi loro orribili scappamenti, molti sono ancora vecchi motori due tempi, per carità;

e) ti superano a razzo (A razzo? A cazzo!) passandoti a circa un centimetro e mezzo, per poi stupirsi che cinquanta metri dopo li raggiungi al semaforo, che tu passi (x’ non hai la targa) e loro no…

Eppoi il rumore. Quanto sono rumorosi, mamma mia…

Insomma tutti contenti che siano stati fermati. I vigili poi ogni volta che fermavano una moto o uno scooter (e li hanno fermati tutti!!!!) facevano una faccia ferocissima, per poi sorridere a 128 denti (sì, l’elettronica fa miracoli) appena voltati, fregandosi le mani…

Ma il gioco bello dura poco… a mezzogiorno di lunedì si sono riaperte le cataratte del casino, ed eccoci di nuovo in mezzo alle vespe e cavallette…

E ricominciamo Zimm, Vroom, Zamm, Sssiunfff!

venerdì 10 febbraio 2012

Cronache Polari


Riassumiamo la cronaca di una settimana attraverso le notizie più significative:

- Altre difficoltà per il decreto svuota carceri. Molti detenuti sono contenti di uscire ma si fregano le catene per evitare di incorrere nelle sanzioni del Comune per chi circola sprovvisto;

- La Coldiretti lancia una campagna per accorciare ulteriormente la catena logistica ed avvicinarsi al consumatore. Da giovedì, con l’iniziativa “0 gradi - 0 chilometri”, la verdura congelata la puoi trovare direttamente dal contadino… Anzi, te la preleva direttamente dal campo senza passare per il supermercato;

- A causa del gelo è stata chiusa la pista di pattinaggio sul ghiaccio dell’Auditorium. “Rovinati dalla concorrenza sleale dei marciapiedi” hanno fatto sapere i gestori

- Le badanti moldave, ucraine, russe sogghignano… da loro questa temperatura ce l’hanno ad agosto!

- L’efficienza del paese avanza. Il Ministero del Lavoro evita gli scioperi annunciati, e raffredda tutte le vertenze semplicemente lasciando aperte le finestre delle sale riunioni;

- AMA si raccomanda di prestare attenzione per non aggravare le discariche: nei cassonetti bianchi solo neve pulita, per quella sporca usate quelli grigi.

- In forse le forniture del gas: nel dubbio accumulate scorte facendo quattro o cinque docce finchè c’e’ acqua calda.

- L’emergenza criminalità non rallenta. Freddato con due palle di neve sparate a congelapelo un noto pregiudicato romano. Si sospetta che l’omicidio sia successo alla Balduina, dove la vittima abitava, ed il cadavere sia scivolato lungo la panoramica, abbia traversato Piazzale Clodio sui 150 km/h, e abbia continuato fino Piazza Mazzini, dove è stato ritrovato già ibernato. Per effettuare l’autopsia in tempi brevi è stato acquistato un maxi forno a microonde.

- Quote rosa in comune: sicuramente con un maggior numero di donne assessore la differenza tra trenta millimetri e trenta centimetri non sarebbe passata inosservata.

sabato 4 febbraio 2012

La prima volta sulla neve


Foto

Nel primo mezzo secolo della mia vita non sono mai stato in bicicletta sulla neve, ma oggi non ho resistito alla tentazione… Beh, che vi debbo dire… non mi è piaciuto gran che.

In effetti dividiamo la strada dal "fuori".


Finchè si viaggia su neve compatta, non vedo grosse differenze, se non che mi piacerebbe avere una full, perché la neve è più sballottolosa dell’asfalto. Le velocità sono inferiori, ma poi tutto il resto è più o meno lo stesso.

Insomma, sopravvivo senza problemi.

Poi sono andato a Villa Ada, e lì sono iniziate le delusioni, dovute forse al fatto che ho pneumatici un po’ strettini rispetto al mio peso.

Sta di fatto che la bici affonda nella neve, e necessariamente la ruota sprofonda fino a trovare il terreno sottostante.

Quindi si ha tutto l’attrito della neve, tutto l’attrito del terreno, più la pendenza, la difficoltà a girare la ruota, etc. etc. Alla fine su prato innevato finisco per andare più lento che a piedi (come era logico aspettarsi). Inoltre i V-brake smettono proprio di funzionare.

Pertanto la mia conclusione è: per quanto mi concerne con la bici posso anche affrontare la neve come parte di un percorso misto, oppure va benissimo se si percorre una bella pista di neve battuta nel bosco.

Ma se mi voglio divertire a fare gite sulla neve, allora sono meglio gli sci da fondo.

Automobilisti romani, un branco di incapaci!

Per uno di quegli scherzi (minori) della vita di tutti i giorni, ho passato la giornata di ieri in macchina, per una serie di commissioni (compresa la visita ad una sede dell’Agenzia delle Entrate fuori Roma, irraggiungibile con i mezzi pubblici) che non potevano essere fatte senza un adeguato mezzo privato.

Come sapete, non uso l’auto di frequente, totalizzo molto meno di 10000 km/anno, quindi ormai il mio livello di pratica con la guida è sceso molto in basso. Questo però fa sì che quando prendo l’auto in genere torno a divertirmi (se non capito in qualche mega ingorgo).

Ed in effetti ieri mattina, quando mi sono rimesso al timone della vecchia Astra, mi sono sentito bene. Il traffico era comunque poco, il Raccordo scorrevole. Prima di muovermi ho ripreso il pacco con le catene (montate l’ultima volta circa 13 anni fa in Alto Adige) e vai a fare i vari giri.

Mi sono divertito ancora di più la sera, quando rientrando in città, ho trovato le strade con la neve. Automaticamente mi sono riconfigurato alla guida su neve, ho ricaricato i corrispondenti driver, e mi sono messo a girare come facevo sulle strade innevate a i bei tempi.

Anzi, visto che c’ero, sono andato anche a riacchiappare il figlio, rimasto bloccato dalla scomparsa dei mezzi pubblici. Quello che mi ha stupito, è stata la reazione dei Romani… GRA bloccato, gente inchiodata in mezzo alla strada, pedoni che ti si buttano tra le ruote… la neve non sospende la validità dei semafori.

In particolare ciò che mi ha lasciato senza parole sono stati gli automobilisti.

Gente che gira tutto il giorno con la macchina sotto il culo, arriva un po’ di neve, panico totale! 5 km all’ora, incapacità di distinguere tra zone con la neve e zone senza neve. Poi bastava tenere sotto controllo il termometro, per vedere che la temperatura non era mai scesa sotto lo zero, e quindi non vi era il pericolo di ghiaccio. E pensare che tantissimi hanno addirittura i SUV, con la trazione su tutte e quattro le ruote, quindi come le la neve non ci fosse… che cazzo se li comprano a fare?

Oddio, meglio fermi che a fare danni, però, che branco di incapaci! Rimandiamoli una buona volta a scuola guida, ma quella vera che te li bocciano tutti e amen!

Per la cronaca adesso la macchina è parcheggiata su di una bella salita ripida, e quindi non potrà essere nuovamente mossa sino all’arrivo della primavera… Oggi se giro lo faccio con la Mountain Bike con le ruote da neve!