domenica 26 febbraio 2012

Seguendo il GPS tra le colline etrusche


L’itinerario n. 80 di Paola e Gino –sia sempre lode a loro- ci porta dalla Necropoli di Cerveteri alle cascate di Castel Giuliano. Stavolta sono partito abbastanza tranquillo. A piedi (all’epoca dei dinosauri) o più recentemente in bicicletta (vedi dumil la quint’essenza della prescout) avevo già più volte percorso tutto l’itinerario.

Postata la gita sul sito, ho ricevuto 4 adesioni, due delle quali ritirate prima dell’inizio della gita, per cui all’Ostiense ci siamo trovati io, Alberto e Uta.

La gita parte dalla necropoli della Banditaccia, un luogo misterioso e malvagio, pieno di spiriti etruschi che si aggirano tra le tombe per rubare la vita ai vivi. Tanto per sfidarli abbiamo fatto una piccola deviazione in una meravigliosa via della Necropoli… credo che solo il Lazio dia queste sensazioni.

Ripresa la retta via, abbiamo proseguito fino a quando le pietre ce lo hanno consentito… Infatti l’itinerario 80 è in odore di spingismo… e anche trattenismo (che sarebbe lo spingismo in discesa), per cui ci sono almeno 400 m da fare a spinta, specie se non hai la full.

Meraviglioso picnic alla cascata, dove abbiamo avuto addirittura un po’ di sole, altro spingismo, poi l’altra minaccia… il fango! Fango che come al solito ti aspetta al varco nel passaggio obbligato, quando non lo puoi evitare. Io ho preferito i rovi, e malgrado questo ho dovuto intingere almeno 30 cm di bici nel fango. Uta e Alberto hanno preferito il fango con esiti letali. Sono affondati fino ai mozzi delle ruote nel tentativo di pedalare la fanga.

Superato il fango della palude, stratto rompi schiena fino a Castel Giuliano, e poi la dolce e lunga discesa fino a Cerveteri e a Ladispoli poi.

Nella discesa ho anche riconosciuto l’accesso all’aia dei Rumeni, chicca dell’escursione precedente. Direi di aver anche visto le valli nelle quali abbiamo vagato e soprattutto il cancello che il villico non ci aprì, respingendoci nelle forre sconosciute.

Che dire?

Minchia come funziona bene il GPS, che ce vo’ a portà la gente in giro? Sempre spaccato sulla traccia!

Francamente mi sarebbe piaciuto avere un po’più di seguaci, ma evidentemente avevano tutti paura dei fantasmi etruschi della Banditaccia…

2 commenti:

TheSweetColours ha detto...

questo modo di pedalare mi piace... dalle mie parti fanno solo a gara uno con un altro a chi va più veloce (a volte è anche pericoloso)... Invece il vostro è un modo di pedalare e imparare nuove cose, scoprire nuovi posti, insomma è anche istruttivo oltre che sportivo!

Lug il Marziano ha detto...

Beh, io sono un gitano, pedalo per vedere. Poi mi diverto anche su sterrati etc, però è secondario. Questa gita l'avrei fatta volentieri anche a piedi...

Di dove sei?