giovedì 5 luglio 2012

Il TPL romano che non trova pace

Per domani è programmato quello che, stando alle notizie di stampa, dovrebbe essere il 7mo o l'8vo sciopero nel trasporto pubblico della capitale, e intorno al 20 ne è programmato un altro.

Domani sera, quando torno, avrei avuto due alternative: il trenino per Roma Nomentana (8 €), oppure il Leonardo Express + metro (15,5 €) o uno dei tanti pulmann che vanno verso Termini e poi un bus o la metro.

Probabilmente l'unica alternativa possibile sarà il tassì ( a meno che non ci sia un collega con l'auto sul mio volo) con 4 o cinque volte i costi relativi.

Per fortuna io sono un viaggiatore passabilmente protetto, ma tutti gli altri che sono costretti a viaggiare il venerdì? Che magari hanno speso 100 euro per il biglietto aereo e si trovano a dover spendere quasi altrettanto per il tassì?

Uno o due scioperi l'anno sono tollerabili, ma qui stiamo ormai parlando di più di uno al mese. Oltretutto spesso ognuno per conto suo, a seconda della forza del relativo sindacato.

Una volta scioperano i bus, spesso sciopera il sindacato di quelli della linea B, che è l'unica che chiude. Altre volte i bus passano ma la metro è tutta bloccata, oppure viceversa.

Francamente non credo che ciò sia tollerabile, anche perchè è uno sciopero che comunque danneggia solamente il cittadino, doppiamente cornuto e mazziato. Perchè non solo non ha il servizio pubblico, ma è costretto a ripianare di tasca sua le perdite di ATAC, COTRAL, etc.

E magari lui stesso il lavoro non ce lo ha.

Un ultima considerazione: certe categorie si permettono di scioperare perchè hanno un'alta visibilità, ovvero basta un minuto di sciopero per fermare tutto. Se invece degli autisti scioperano altre categorie, non se ne accorge nessuno... almeno per i primi 5 giorni (ricordate i minatori con la Tatcher?).

3 commenti:

Bikediablo ha detto...

Io continuo a sostenere che fin quando lo sciopero è pagato di tasca propria dai lavoratori è giusto che ci sia questo diritto di protesta. Occhio che piano piano il divieto si estenderebbe a qualcunque attività, anche solo a chi ripara i condizionatori...

Le cose migliorerebbero se gli utenti invece di prendersela con chi sciopera indirizzasse la giusta rabbia (con una seria protesta ad eco-nazionale) verso i datori di lavoro: Presidenza dell'ATAC/Metro, Giunta Comunale e Sindaco.

Lug il Marziano ha detto...

Non sono d'accordo perchè è un servizio pubblico.

Tutto qui

Bikediablo ha detto...

Si è un servizio pubblico ma gestito da un'azienda privata, "Società con socio unico soggetta alla direzione e coordinamento di Roma Capitale"