domenica 23 settembre 2012

Ciclovia dei porcini del giorno appresso...

Con Diego Molesto da Cesano ad Oriolo, lungo un itinerario addolcito per le PAS (Pippe al Sugo), ma anche Pollastrelle Anti Salita, che rende l' ostesso (che sarebbe il maschio della moglie dell'oste, l'ostessa) molto bene l'idea.

Cesano Oriolo è sempre bella, specie con il cielo così così. Infatti a dispetto delle previsioni estatiche del venerdì, il cielo è stato coperto -ma luminoso- per quasi tutta la gita. Bene per i pezzi allo scoperto, bene per gli uliveti tra Martignano e Trevignano, bene perchè non ti fa venire voglia di scendere a fare il bagno.

Non chiedetemi foto, non ne ho fatte. Ho svariati giga di memoria occupati da foto della ciclovia dei boschi, non mi sembrava il caso di aggravare oltre la situazione del PC.

Neanche della bellissima vipera incontrata sull'asfalto mentre salivamo verso il sentiero Spallettoni. Non le ho fatto foto perchè ero troppo affascinato e impaurito. Una vipera incantatrice di marziani. Un bell'esemplare, sui 40 cm abbondanti, marrone pernice.

Al centro dell'attenzione ha abbandonato la strada tutta sostenuta, ma non inviperita, per poi infilarsi nell'erba.

Giuro che non mi sdraierò più su di un prato e non andrò più a piedi nudi sull'erba!

Poi che bosco, quant'è bello... e che aria! Quando pedalo in un bosco respiro sempre a fondo. Mi sembra di essere proprio a casa, anche meglio del mare. Sarà che l'aria ha il profumo degli alberi e la giusta umidità... Insomma, lì neanche le salite sembrano faticose... anche il fiatone è un vero piacere!

Le molestia di Diego si è palesata ad Oriolo. Infatti dopo averci promesso quintali di porcini a testa, è venuto fuori che per pagare un piatto di pasta al porcino c'era da fare 200 metri di coda, poi altrettanta per ritirare il piatto e poi cercare un posto dove sedersi.

Insomma, poteva essere benissimo la sagra del porcino del giorno appresso, per cui abbiamo cercato una trattoria.

Lì non ci volevano. Ma non per la bruttezza o il sentore di sudore che emanavamo, ma per il fatto che avevano finito tutto (o quasi) e i camerieri erano ormai alla frutta. Noi non ci siamo mossi, abbiamo conciato a fare un po' di sgambetti al personale, e alla fine hanno capitolato.

E' seguito un pasto leggero ma gustoso a base di linguine al pesto (no scusate, ai funghi porcini) e carne alla brace, e abbondanti libagioni. Il tutto al prezzo di una pizza a Roma.

Alzatici da tavola, abbiamo raggiunto la stazione (3 minuti in bici) tra i fumi dell'alcool e guadagnato il treno.

Bici un po' affastellate e sereno ritorno nella metropoli all'imbrunire... Eh sì, le giornate si accorciano!


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