Ritorno sul post aggredito dal bus, per riportare e commentare un commento.
Innanzitutto mi scuso con il commentatore, per il ritardo.
In realtà avevo preparato una risposta, ma è andata persa... quindi ho elevato la risposta a livello di post.
Ai lettori, e agli altri autisti di autobus premetto che non ho modo di sapere se chi ha risposto sia realmente un autista di bus... cmq non ho motivo di dubitarne.
Ma ecco il commento:
Ciao sono un autista di autobus , avrei un domanda per i ciclisti ? É mai possibile che un ciclista che viaggia ad un velocità di 20 o 30 km/h Max si metta appaiato ad altri ciclisti dove dosi far suonare ogni volta per farli rimettere in fila indiana ..... Poi dietro un curva te li trovi belli belli a chiacchierare tra di loro e tu saresti il teppista che li sfiora .....poi se succede che li prendi indovina chi è lo stron.....
UN CONSIGLIO LE PISTE CICLABILI ESISTONO ....SE POI NON È PRESENTE RICORDATE CHE UN ANTOBUS AVRÀ SEMPRE LA MEGLIO SUL CICLISTA.....MA IL CONDUCENTE DEL BUS NO ....PERCHÉ RICORDO DI UN CICLISTA CHE FACEVA INVERZIONE DI MARCIA IN PIANA CURVA MENTRE ARRIVAVA. IL BUS INDOVINATE CHI HA AVUTO LA PEGGIO........ ACCERTATA LA COLPA DEL CICLISTA DOPO 1ANNO IL COLLEGA È TORNATO A GUIDARE NEL FRA TEMPO LA SUA PAGA È SCESA . COME SI PUÒ ANDARE AVANTI A MEZZA PAGA? DOPO CHE NON HAI NEANCHE COLPA? Ciao
Commento legittimo, un po' duro, ma anche il mestiere dell'autista di bus è duro, specialmente a Roma.
Dal mio punto di vista non ho criticato gli autisti di bus nella normale guida, ma solo due episodi che mi sono parsi intrinsecamente scorretti, fuori dalle righe. A parte il secondo, fatto apposta, il primo episodio è stato generato -ritengo- da un oggettivo imbarazzo nel gestire il ciclista in prossimità della fermata. Non è la prima volta, ma questa è stata plateale.
Il rimedio? Semplice: gli esami per la patente C/D/E dovrebbero includere anche una parte per spiegare come si gestisce il caso del ciclista fra te e la fermata del bus. E le azienda, tra le quali ATAC e COTRAL dovrebbero dedicare qualche refresh a questi temi. In particolare è un peccato che non vengano organizzati incontri tra associazioni di ciclisti e ATAC per parlare di questi temi. Sono sicuro sarebbe benefico per tutti.
Sul tema della responsabilità degli incidenti sono altrettanto d'accordo. Non sempre il mezzo motorizzato ha colpa, lo vediamo anche con i pedoni, ma in caso di incidente l'autista passa un bel po' di guai prima di dimostrare la propria innocenza
Riguardo al commento sui ciclisti appaiati che dire... E' difficile dare torto sul merito degli esempi riportati. Non si dovrebbe andare appaiati, specialmente dietro le curve. Troppo spesso ce lo dimentichiamo. Anzi, nelle gite che faccio spesso vedo comportamenti assolutamente irresponsabili da parte dei ciclisti. Ciononostante non si può neanche pretendere che si vada sempre in fila indiana. almeno nei rettilinei se due ciclisti fanno un po' di strada appaiati, specialmente se nei giorni festivi un po' di comprensione la si può avere. Inoltre molto spesso il bus non passa neanche con un ciclista solo.
Sarebbe comunque altrettanto importante cominciare a dire che in effetti dietro una curva può esserci un ciclista, o un qualunque altro ostacolo. Forse i mezzi motorizzati dovrebbero cominciare a capire che non possono prendere curve cieche a velocità sostenuta, e che il limite sulle strade extraurbane, almeno in presenza di curve dovrebbe essere abbassato.
Caro signor autista di bus, il momento più brutto del Sentiero dei Briganti di due anni fa è stato l'arrivo a Bolsena. Lungo il breve pezzo di discesa su asfalto, un camion pesante, a 80 all'ora su di una strada stretta stretta a zig zag, mi ha superato mancandomi di poco. Fosse andato a 40 all'ora, visto che c'era un ciclista, probabilmente non avrebbe messo a rischio la mia vita. E allora perchè non vai piano? E chissenefrega che devi arrivare, mica puoi passare sopra la gente.
Il punto che mi preme è però quello delle piste ciclabili.
Non è la prima volta che un autista di bus urla dalla cabina di andare sulle piste ciclabili, intendendo che secondo lui le biciclette dovrebbero circolare solo sulle piste ciclabili... Non solo la cosa è palesemente assurda, ma aggiungo che nelle città civili d'Europa, sulle corsie preferenziali sono ammessi bus e biciclette, mentre non possono entravi i taxi, assimilati alle auto private... guarda un po' sono città nelle quali con il bus ti sposti benissimo...
Fermo restando che tanta gente guida male, anche la bicicletta, il bus a Roma va piano per le troppe auto, soprattutto quelle lasciate in seconda fila, non per le biciclette.
Volendo dare un consiglio al nostro amico autista direi che se si spargesse la voce che i bus strisciano le auto lasciate in seconda fila, (e se si facesse che chi lascia l'auto in seconda fila paga i danni al bus, cosa non secondaria), le cose cambierebbero, non ci sarebbe neanche bisogno dei vigili!!!
giovedì 6 giugno 2013
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2 commenti:
Appoggio in pieno il commento di Lug e capisco lo sfogo dell'autista del bus, solo un0ulteriore precisazione però:
gli articoli del CdS 50, 143 e 182 esplicitamente definiscono dove le biciclette devono transitare ovvero in STRADA, sulle ciclabili solo quando queste sono presenti.
Gridare ai ciclisti di andare sulle piste perché ci sono è come gridare agli autobus di circolare nelle corsie riservate perché ci sono... una fesseria bella e buona insomma.
Rispettiamoci reciprocamente nell'ambito delle regole del CdS e non delle proprie fantasie. Grazie
Ceska
"Sarebbe comunque altrettanto importante cominciare a dire che" eventuali comportamenti scorretti altrui non sono una scusante per i comportamenti scorretti propri. Ognuno impari a fare del proprio meglio per quanto riguarda il proprio comportamento, senza fare come i bambini che quando litigano per prima cosa dicono: "ha cominciato lui". Questo popolo soffre di infantilismo.
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