Sulla strada della ciclabilità
nazionale, FIAB e ANCI hanno fatto un importante passo in avanti, definendo una
serie di misure da introdurre nel Codice della Strada (CdS) per supportare
l’espansione, in sicurezza, della ciclabilità italiana.
Alcuni di SIC hanno però guardato
con disappunto al fatto che, almeno da qualche comunicato stampa, non si
riconosce il contributo che ha dato il movimento salvaiciclisti (#SIC per gli
amici) in termini di supporto al fenomeno della ciclabilità e alla definizione
delle proposte ANCI/FIAB.
Ho molta simpatia per le persone
che lavorano e hanno lavorato a #SIC, e credo che sia giusto riconoscere loro il grande
contributo dato. Al tempo stesso non possiamo scordare che questi sono proprio
gli svantaggi di un movimento. che appunto non ha personalità giuridica, organi
riconosciuti e rappresentanti ufficiali.
Che poi è la condizione del Movimento
5 stelle, anche se lì la situazione è al contrario… in assenza di organi
statutari comanda uno solo e basta.
Detto questo, da regolatore di
professione, vorrei sottoporvi alcune riflessioni in merito. Quando si tratta
di confrontarsi con quelli che ormai si chiamano universalmente gli stakeholders, ti trovi a trattare con
vari tipi di associazioni, che possono o meno costituire un appoggio tecnico o
politico a quello che hai in mente di fare. In questo caso lo schema è chiaro:
#SIC: è un movimento. "Senza capo
ne’ coda," senza rappresentanti riconosciuti, ancorchè ci si incontri con i soliti che si impegnano. Di fatto
è una pagina di face book e qualche attivista. Al regolatore dice che c’e’
qualcuno che ha a cuore il problema, ma non riesce a tirarci fuori molto di
buono. Chiunque, infatti, può alzarsi e dire una cosa differente, senza tema di
smentite certe. Però indica, appunto un sentimento, uno stato d’animo e la
necessità di prendere in considerazione i problemi sollevati. Però
difficilmente può proporre soluzioni coerenti. In aggiunta #SIC non ha numeri
da migrazione biblica, dico centinaia di migliaia, o milioni di aderenti, il
che non favorisce la situazione.
FIAB: è una ONLUS, ha una
personalità giuridica. E’ una associazione di settore. Ha un numero di iscritti
certo, organi eletti identificabili. C’e’ un segretario, o che altro, che può
sempre alzarsi e dire “noi la pensiamo così e nessun altro può dire il
contrario”. Quindi è molto meno liquida del movimento, ma pur sempre di parte.
E’ però in grado di proporre testi legislativi e di patrocinarli in maniera
verificabile.
ANCI: qui andiamo sul “pesante”.
L’associazione dei comuni italiani che propone una modifica del CdS a deciso
favore della ciclabilità dovrebbe farci tutti quanti gioire a prescindere.
Questi sono gli amministratori delle nostre città, sono quelli le cui strutture
tecniche sono deputate ad adottare in pratica quanto scritto nel CdS e i cui
vigili urbani sono deputati a far rispettare. Una forte presa di posizione da
parte dei Comuni è difficilmente eludibile, ed eventuali azioni lobbystiche di
contrasto sono molto più difficili.
Per concludere: #SIC sta facendo
il proprio mestiere. Ce ne possiamo rallegrare tutti e in particolar modo
coloro che vi si stanno tanto impegnando. Purtroppo un movimento è quello che è
e non sempre comporta riconoscimenti per l’impegno che vi si mette… come tutte
le altre cose, del resto.
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