Le scadenze di lavoro non mi danno tregua, quindi ho potuto partecipare solo all'ultima mezz'ora della tavola rotonda sulla mobilità nuova. Un po' nella tana del lupo, l'Automobile Club Italiano, visto che alla fine la mobilità nuova è basata sulla riconquista di parte degli spazi adesso occupati dalle automobili.
Sono entrato proprio durante l'intervento del Presidente dell'ACI e non mi è piaciuto nemmeno un po'. Anche quando ha detto alcune cose giuste sugli arrangiamenti pedonali, le ha dette in un modo arrogante, del tipo: dite tutte cose belle, per carità, ma noi continueremo dritti sulla nostra strada alla nostra velocità... vabbè, anche comprensibile, visto che qualche intervenuto pare abbia chiesto lo scioglimento dell'ACI stesso.
Per il resto della tavola rotonda molte cose giuste, ma secondo me ancora non coordinate in maniera sufficiente. In particolare, da regolatore, mi pare di vedere la solita grossa confusione tra requisiti e loro applicazione, tra ciò che è proibito, ciò che è permesso e ciò che è obbligatorio. Strano a dirsi, ma sono cose differenti.
Infine sempre un rammarico: troppi ne fanno solo un problema di regole. Poi esci e ti trovi nell'anarchia totale... e allora?
Morale: l'introduzione della zona 30 è sicuramente una buona cosa. Ma a Roma, lasciando stare le bici, se con l'automobile vai a 50 sugli stradoni, comunque le altre macchine ti si mettono dietro e ti suonano. La sera, poi si toccano velocità stratosferiche.
Quindi, almeno a Roma, non è un problema di legge, ma della sua applicazione a partire dalle cose più elementari.
martedì 26 novembre 2013
Un micropezzetto di tavola rotonda
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