Negli USA l'NTSB, ovvero l'agenzia che fa il monitoraggio della sicurezza dei trasporti, ha rilevato sulle autostrade un aumento notevole dell'incidentosità relativa, ovvero a parità di altre condizioni.
Alla fine delle loro indagini non sono riusciti a trovare altra causa probabile che un aumento della distrazione dovuto all'incremento dell'uso degli smartphone. Vabbe' ce lo sapevamo.
L'allarme lo conosciamo, e tutti si stanno adoperando per capire come evitare o contenere l'abbassamento della sicurezza... purtroppo nessuno sembra voler andare oltre la proibizione pura e semplice, e dei modi per renderla efficace. Un approccio che e' palesemente destinato al fallimento, ma che prima di essere abbandonato porterà tanti altri incidenti, lutti e danni alla società nel suo complesso e agli utenti deboli della strada in particolare.
Vediamo secondo me perche' questo accade.
1) Le distrazioni al volante sono sempre esistite
Innanzitutto dobbiamo partire e dalla considerazione che il guidatore non e' mai vissuto sotto una campana di vetro, ma le distrazioni, anche micidiali, sono sempre esistite. Se ripenso ai viaggi in macchina che hanno caratterizzato le fasi iniziali della mia attivita' lavorativa non posso non pensare alla radio/mangiacassette che mi aiutava a stare sveglio, ma che necessitava di costanti attenzioni, e quante volte la ricerca della giusta cassetta (o della frequenza FM) mi hanno distratto dalla guida. E chi e' senza peccato lanci la prima pietra!
Un'altra fonte di distrazione, concreta e meno frivola, sono i bambini sui loro seggiolini legati al sedile posteriore. Quante mamme stanno con gli occhi rivolti all'indietro quando si muovono, piangono, etc.? Con le distrazioni dobbiamo conviverci!
Ad un certo punto e' stato sdoganato il telefonino, sia dalla ricarica che dalla tariffa Flat, ed e' cominciata un'altra fase, quella dell'auto-cabina telefonica, dove fare quelle telefonate che non avevi il tempo di fare negli altri momenti. Ora, anche lì non è che la chiacchierata in auto prima non esistesse, ma non esisteva la gestione del telefono e della sua rubrica, il viva voce e soprattutto il dialogare con un soggetto assentedall'auto che inrealta' e' anche lui attento alla strada.
D'altra parte la chiacchierata telefonica salva dai colpi di sonno e quindi può avere effetti benefici sulla sicurezza stradale.
Poi però sono arrivati gli smartphone e la bestia ha cambiato pelle ancora una volta.
2) L'arrivo degli smartphone
Lo smartphone e' diventato prepotentemente parte della nostra vita. Ormai appoggiamo su questo computer da taschino una marea di funzioni, dall'agenda allo stereo, alla radio, alla rubrica, alla posta elettronica, che desideriamo avere sempre con noi.
Tanto che ai semafori rossi la maggior parte della gente scambia messaggi e non si incazza piu' di tanto se perde il verde...
In aggiunta in auto vi e' anche un uso lecito, tipicamente quello del navigatore, che ancora una volta permette notevoli risparmi nei tempi di percorrenza, specialmente da quando riesce a variare i percorsi a seconda del traffico...
E anche qui il navigatore a bordo, seppure in plancia, e' arrivato ben prima dello smartphone e costa altrettanto in termini di distrazione.
Cmq questo fa capire che anche con le migliori intenzioni la battaglia della proibizione dello smartphone e' persa in partenza... occorre inventarsi qualcosa di nuovo, e cercare di integrare il telefonino anziche' proibirlo.
3) Che significa integrare il telefonino nella guida?
Integrare il telefonino nella guida significa individuare un modo di funzionare dello smartphone che non distragga il guidatore piu'del normale, continuando a fornire le funzioni principale del telefonino, ovvero navigatore, telefono e se possibile, a fornire supporto allo scambio della principale messaggistica.
Per fare questo occorre portare ad un tavolo i principali produttori di sistemi operativi e app per far loro definire uno standard che potremmo chiamare "alla guida".
Cosa debba contenere questo standard ci possiamo sbizzarrire, pero' si potrebbe sicuramente delinearne le caratteristiche principali.
1) Operare esclusivamente in viva voce o cuffia, e sulla base di scambi vocali;
2) Consentire un limitato numero di funzioni predefinite;
3) Entrare in funzione automaticamente all'aumentare della velocità di traslazione del telefonino, richiedendo al proprietario di sbloccare le funzioni qualora non sia il guidatore;
4) tagliare tutte quelle complicazioni di configurazione e pubblicitarie che affliggono i migliori navigatori.
In pratica all'attivarsi della funzione il guidatore dovrebbe cominciare a comandare il telefonino esclusivamente con l'interfaccia vocale. Chiamate, indirizzi e comandi dovrebbero essere dati solo con la voce o con i comandi al volante che ormai siamo abituati ad avere.
Inoltre i costruttori di automobili dovrebbero trovare posizioni idonee per gli schermi in modo da permettere al guidatore di monitorarlo senza troppe distrazioni, per esempio sovrapporto o integrato alla strumentazione dell'auto.
Per non parlare della possibilità di proiettare informazioni direttamente sul parabrezza, come l'Head-Up display degli aerei militari.
Si puo' fare?
Secondo me si' e sarebbe la cosa adatta a garantire il successo dell'iniziativa, tenendo il bambino e buttando l'acqua sporca.
Google ha provato introducendo -appunto- la modalità "alla guida" del suo navigatore, ma poi sembra ricaduta nella tentazione di proporre pubblicità nel processo di determinazione della rotta, che spesso avviene a veicolo ormai in movimento. Oltretutto non puoi mai scommettere che il software prenda la strada corretta e non si incanali -per esempio- negli avvisi di privacy.
Quello che manca e' uno sforzo convinto e determinato per definire uno standard tecnico e cominciare a produrre programmi che lo rispettino.
Quanto ci vorrà? Ho paura ancora un bel po'.