Io non so cosa sia successo quella sera ai Fori Imperiali, la dinamica dell’incidente che è costato la vita alla povera Eva. Sono stato a vedere il posto sabato 7. Ho visto il lampione, i cartelli, i lumini rossi.
Ma ho visto anche altre cose che mi hanno fatto riflettere. La prima, è la configurazione della strada. In quel punto (ammesso che sia quello il punto dove è accaduto l’incidente, perché di questo incidente non si sa quasi nulla) Via dei Fori Imperiali ha una corsia normale ed una preferenziale.
Come accade spesso la corsia preferenziale è adiacente al marciapiedi, mentre quella normale è al centro della strada.
Questo tipo di configurazione, seppure perfettamente legale, è quella che io chiamo di massimo rischio.
In realtà non so se sia veramente di massimo rischio, ma comunque è molto rischiosa. Infatti il ciclista rispettoso del Codice, dovrebbe viaggiare in prossimità della destra della corsia di marcia normale, e quindi prossimo al limite sinistro della corsia preferenziale.
Se ti comporti in questo modo sei stretto tra due flussi, tutti e due più veloci di te. Alla tua destra arrivano autobus e taxi, che possono andare anche molto veloci. Alla tua sinistra vanno moto e macchine normali, anch’esse molto veloci, specie in una strada ampia come Via dei Fori.
Questa situazione è molto differente rispetto a quella tradizionale che vede il ciclista marciare sulla destra a lato del marciapiedi. In questo caso non solo il ciclista ha un lato protetto, che non guasta in caso di sbandata o altri problemi; ma il lato destro è comunque un limite invalicabile dell’auto, nel senso che l’automobilista difficilmente salirà sul marciapiedi, sia perché l’istinto pprta ad allontanarsi dal marciapiedi, sia perchè può danneggiare seriamente l’auto e farsi male.
Ora supponiamo che il nostro ciclista viaggi sulla sua striscia virtuale tra corsia preferenziale e corsia normale, cosa gli puo’ capitare? Vediamo:
a) Per una qualsiasi ragione sbanda, mettiamo una buca, una pozzanghera, un ostacolo. Come sia che sbandi a destra, che sbandi a sinistra, si troverà in un flusso di traffico, con l’aggravante che il mezzo che percorre la corsia preferenziale non potrà fare a meno di colpirlo, in quanto non può deviare verso destra per evitarlo (per il marciapiedi).
b) Un pedone scende inaspettatamente dal marciapiedi. La reazione istintiva dell’autista del mezzo che arriva sulla preferenziale sarà quella di sterzare sulla sinistra…. E prendere il ciclista che percorre (non tanto tranquillamente) la sua strada. Questo rischio è molto più forte per il ciclista che per gli altri mezzi, in quanto la bici è molto più lenta, quindi sarà tranquillamente tamponata .
c) Un’auto che procede in senso opposto, oppure un pedone che sta attraversando, invade la corsia di marcia normale. Istintivamente l’autista fa la cosa che faremmo tutti: per evitare l’ostacolo devia verso il centro, peccato che sulla traiettoria incontri una bicicletta che passava di la’;
d) Uno degli autisti dei mezzi su una delle due corsie riceve una telefonata e allunga una mano per prendere il telefonino dallo zainetto… inutile che continui, sapete già come può andare a finire.
Bene: abbiamo analizzato gli Hazard di questa configurazione e abbiamo visto che le conseguenze possono essere letali. La probabilità di conseguenze mortali per il ciclista è molto più elevata, non solo per il raddoppio matematico dei mezzi la cui deviazione incontrollata può generare una collisione, ma perché la reazione psicologica degli autisti rispetto ad un evento casuale, come la discesa improvvisa di un pedone dal marciapiedi, un bambino, un cane, una palla, porta come reazione istintiva l’invasione della zona della bicicletta, cosa che non avviene nelle normali configurazioni nelle quali la bici marcia accanto al marciapiedi.
In aggiunta, in quel pezzo di Via dei Fori Imperiali, la segnaletica orizzontale che delimita la corsia preferenziale è sbiadita, e pertanto sia per l’autista che per il ciclista è comunque difficile, , seguire con sicurezza una traiettoria rigidamente rettilinea.
Specie di notte, specie per il ciclista che può invadere la corsia preferenziale proveniente da sinistra, laddove l’autista ha i riferimento sicuro della distanza dal marciapiedi.
Tornando a noi, quando passo per Via dei Fori imperiali faccio in un modo molto semplice:
a) salgo sul marciapiedi. A seconda dell’umore sono più o meno conciliante nei confronti dei pedoni. Se protestano (ma non è mai avvenuto) gli dico che la strada lì è pericolosa e che ci andassero loro a camminare tra corsia preferenziale e corsia normale. So anche come dirlo in inglese, se necessario;
b) se proprio il marciapiedi è talmente affollato da non essere percorribile, allora mi metto sulla preferenziale accanto al marciapiedi. Lì il pericolo diventano gli autobus, certo. Ma almeno stai vicino al marciapiedi, cosa che non sempre è sufficiente. Sulle scorrettezze –talvolta criminali- degli autisti di bus sto scrivendo un post specifico.
Rimane però un problema dal lato del Comune che in una delle principale vie del centro ha adottato una configurazione assolutamente sfavorevole all’uso della bicicletta. Più volte nei vari documenti e dichiarazioni, abbiamo constatato la voglia di rivedere la normativa sulle due ruote. E di "metterle in sicurezza".
Cominciamo dalla bici, cominciamo dai Fori, cominciamo subito.
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14 commenti:
Lug ho scritto quasi le stesse cose, compresa salita sul marciapiedi.
http://www.bikediablo.it/dblog/articolo.asp?articolo=215
Pero' sono contrario al fatto di salire sul marciapiedi e trattare male i pedoni, perchè se mi trovi a me a piedi con tutta la buona volonta' e la simpatia ti ci mando :-)
Cerchiamo di cambiare anche noi altrimenti ci comportiamo come quelli che parcheggiano sulle ciclabili: "non c'e' altro posto"!
Ti va di aiutarci a fare il Bike-to-work day ?
(forum ciclomobilisti)
Io continuo a meravigliarmi e ad indignarmi del fatto che le considerazioni espresse nel tuo post sono giuste, sacrosante e (senza offesa però) non c'é bisogno di un ingegnere per arrivarci, basta il buon senso.
Perché dunque i capoccioni stipendiati dal comune non ci arrivano? Perché realizzano ancora oggi strade destinate a generare incidenti gravi?
Le risposte che mi vengono in mente sono solo due:
1- Le hanno fatte progettare alla portinaia 79venne per poi spacciarle come studi di alta ingegneria urbanistica e prenderci fior di quattrini
2- Le hanno progettate fior di ingegneri urbanisti però con la specifica clausola di considerare solo i mezzi a motore... che tanto pedoni e ciclisti fanno solo traffico e poi iniziamo a sfoltire un po' la popolazione in previsione dei tagli alle pensioni
Mamaa
Passo tutte le sere per i Fori Imperiali. Penso che la preferenziale sia posizionata in quel modo per consentire al traffico normale la svolta a sinistra per via Cavour. E proprio quell'incrocio è un altro punto pericolosissimo: le auto dirette verso il Colosseo se ne fregano che il semaforo e la corsia di sinistra siano riservati a chi è diretto a via Cavour; se trovano rosso nella corsia di destra irrompono a tutta birra in quella di sinistra, dove ci sono spesso io (!) che aspetto tranquillamente fermo il verde per via Cavour... Detto questo, e avendo molto riflettuto dopo la morte di Eva, ho deciso anch'io di andare sul marciapiedi. Non solo ai Fori, ma in *tutte* le situazioni in cui si dovrebbe rischiare la vita solo per l'idiozia di chi gestisce la mobilità. Ovviamente con il massimo rispetto per i pedoni...
@danfus
veramente quell'incrocio è progettato malissimo ed è innaturale.
Se si voleva consentire la svolta, aiutando anche i pedoni con un semaforo, la corsia centrale doveva essere riservata a chi va dritto e la laterale a dx a chi svolta a sinistra, succede così normalmente, quello è l'unico incrocio fatto in quel modo a Roma (a mia memoria).
Ecco, hai proprio ragione: *innaturale* è la definizione giusta! La sera tardi c'è veramente da aver paura se stai lì ad aspettare il verde per girare a sx...
danfus se usi la bici tutti i giorni non puoi fare a meno di darci una mano sul forum ciclomobilisti :-)
@ Mamaa
Senza offesa per gli ingegneri: in effetti basta un ciclista. Ma quello ci vuole, non un automobilista o uno scooterista che vedono il mondo in altro modo.
@Bikediablo
Viva i pedoni, per carità. Ma ricordiamoci che se ne trovano molti sulle piste...
Ciclomobility Forum: sarà che sto diventando vecchio ma non riesco a registrarmi!
Lug
@ Mamaa
Senza offesa per gli ingegneri: in effetti basta un ciclista. Ma quello ci vuole, non un automobilista o uno scooterista che vedono il mondo in altro modo.
@Bikediablo
Viva i pedoni, per carità. Ma ricordiamoci che se ne trovano molti sulle piste...
Ciclomobility Forum: sarà che sto diventando vecchio ma non riesco a registrarmi!
Lug
@Lug
"Ciclomobility Forum: sarà che sto diventando vecchio ma non riesco a registrarmi!"
Stai diventando talmente vecchio che ti escono i post doppi :-p
Lo so sono un maledetto spammer, ma a fin di bene .-)
L'unica cosa che mi riesce due volte di seguito...
"L'unica cosa che mi riesce due volte di seguito..."
ingegnere inside, vedo :-)
ottima e circostanziata analisi, da passare al costituendo supporto legale per un'azione di denuncia al comune
La rivolta dei ciclisti urbani
Roma: Eva tornava a casa dal lavoro in bici, uccisa da un taxi. Fiaccolate e proteste, anche nelle prossime settimane.
I ciclisti romani chiedono il diritto di pedalare in sicurezza.
Repubblica: Nel nome di Eva la rivolta dei ciclisti urbani
Blog Ciclistica: Eva, che voleva vivere a Roma
AdnKronos: Rabbia sul web per Eva, investita e uccisa mentre era in bici ai Fori Imperiali
Immagini e voci dalla manifestazione
Fiab-Ruotalibera Roma: Eva aveva 28 anni ..
RomaPedala: Roma, citta della mortalità sostenibile
Blog Ciclistica: Palo 27
Corriere della Sera: Ciclista 28enne investita e uccisa
Comunicato Stampa Fiab
@magister
Azione legale? per carità, no. La mia analisi è solo per cercare di capire le cause di un possibile incidente, visto che non ho idea di come sia andata.
Una volta ho fatto il perio per un magistrato e non lo rifarò più perchè non credo nel reato di omicidio colposo.
Cerchiamo invece di ottenere dal comune di considerare anche i ciclisti nella progettazione delle strade. Lo devono a quella povera ragazza, ma ancora, non condanne ma opere di bene.
@lug se cado per una buca non riparata chiedo i danni al comune, se ho un incidente per una strada mal progettata chiedo idem; tieni conto che nella logica di un funzionario pubblico lo scontento degli utenti non conta, ma evitare noie legali si (in questo senso l'iniziativa di creare uno sportello legale)
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