Manco a farlo apposta si è ri-proposto immediatamente il dilemma del prolungamento della pista del Tevere, in chiave pseudo politica: riva destra o riva sinistra? Collegamento o divertimento?
Lo scambio di pareri sull’argomento sta fervendo tra i fautori della destra (la Giunta…) che vede il modo di realizzare subito la pista per divertimento (12,5 km Fiumicino/GRA) e molti altri che vedono nella realizzazione della pista sulla riva sinistra una pista più difficile da realizzare, ma più utile in quanto apre l’unica uscita ciclabile a molti quartieri altrimenti non cllegati ciclisticamente con Roma. NB: spero di non aver scambiato clamorosamente i termini della scelta!
Mo’ si’ che ce ne vorebbe uno prateco!
Non sono all’altezza di valutare le opzioni. Sommessamente suggerirei di realizzare immediatamente ciò che può essere realizzato e quindi passare ad avere anche l’altra opzione, se non altro perché un ramo collegherebbe Fiumicino, l’altro Ostia, due località di tutto rispetto, che si meritano il collegamento. Inoltre stiamo parlando di 1,5 M€, alla fine due soldi, che speriamo di poterci permettere nel futuro. In caso contrario sarà tanta la gente costretta ad andare in bicicletta per ragioni di pura economia che il problema smetterà di esistere.
Per quanto riguarda le sacrosante critiche mosse dal noto coordinamento degli scongiuri (!), sono effettivamente sacrosante. Le piste da divertimento non servono alla mobilità cittadine. E grazie al coordinamento! Ma questa è una buona ragione per non farle? Secondo me no, anche perché le piste cittadine non si fanno per assenza di volontà e non di quattrini.
Però ripeto, Carpe Pistam: facciamo subito la pista decisa e godiamocela. Potremmo anche finire a salvare la riva del Tevere.
E quelli dall’altra parte chiederanno a gran voce anche la loro pista.
Invece, se faremo quella sulla sinistra, la destra (da divertimento) non sarà mai fatta.
sabato 16 gennaio 2010
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