A lato, a destra del blog, potete ancora trovare quella che considero una buona idea per valutare l’operato delle Amministrazioni pubbliche: un programma, con azioni concrete da monitorare.
Il programma di Roma Ciclista, in particolare, è servito a traguardare l’operato della Giunta romana rispetto alla mobilità ciclistica. Di solito preferisco i bilanci di tipo scolastico, che traguardano il periodo settembre-luglio.
Un programma con qualche luce, e purtroppo tante ombre, ma andiamo con ordine. Prima le luci!
La pista del Tevere
Appare ormai sulla dirittura finale il completamento dell’asfaltatura del tratto su banchina della pista del Tevere. Sono stati completati i due pezzi stremali, manca quello centrale (a Roma tradizionalmente indicato come “Natale”, “Natale il pezzo centrale”).
Ci sono pochi dubbi che, una volta finita l’estate romana sulle banchine, in una decina di gorni anche questo pezzo verrà completato, e potremo finalmente percorrere l’intera lunghezza della pista senza rimetterci necessariamente rischiare i gioielli di famiglia sul pave’.
Con l’asfaltatura la pista del Tevere dovrebbe essere promossa a vera pista di collegamento, almeno in assenza di piene e aprire nuove prospettive alla mobilità quotidiana.
Rimangono due problemi: quanto durerà lo starto di asfalto steso sui sampietrini, e il fatto che la pista corra proprio sotto gli argini, esponendo quindi il ciclista a tutto ciò che può cadere, o essere buttato dall’alto. Speriamo in Santa Graziella, ovviamente.
La pista della Colombo
L’altra luce che brilla è l’attraversamento di Via Cilicia della pista della Colombo. Tutto può essere migliorato, ma l’attraversamento è un grande passo in avanti, se non altro perché gli automobilisti capiscono che l’attraversamento è legale. Non sicuro al 100%, ma la vita del ciclista è ahimè, rischiosa. Altrimenti ti fai un SUV con doppio airbag.
Mi dispiace, ma abbiamo finito le luci
Passiamo alle ombre.
Pista del Tevere
Purtroppo a Nord di Roma il ponte sul Fosso (non conosco il nome del fosso) ancora non è stato riparato, e non si sa si si riparerà mai.
Pista della Colombo
Ahiahi… sarebbe bastato poco per normalizzare gli attraversamenti ciclopedonali, ma non è stato possibile. Ancora una volta ci si chiede: per attraversare la Laurentina, si può andare in bici o bisogna smontare? E così ai 3, dico 3, attraversamenti della Colombo!
Purtroppo è in queste cose che si dimostra che i progettisti capitolini hanno in mente il divertimento e non la mobilità.
Bike Sharing
Il misero fallimento del Bikesharing Romano è la vera tragedia del Campidoglio. Una tragedia perché ra le tante realizzazioni ciclistiche è quella che può avvantaggiare di più i cittadini, specie in una città avara di metropolitana e ferrovie urbane
All’apertura delle stazioni al III municipio (poche unità) non ha fatto seguito l’espansione a Trastevere e a Prati, dove risiede la maggior parte delle ciclabili Romane
Posizionando le postazioni del bike sharing ad ogni stazione di ferrovia e metropolitana, (e tram 8) nonché nelle immediate vicinanze, si sarebbe potuto vantaggiosamente estendere il raggio di utilità di metro e ferrovie.
Un esempio per tutti: una bella stazione di bike sharing alla fermata Colosseo della Metro B avrebbe permesso a tutti di raggiungere Piazza Venezia e il Corso (ma tutto il Centro) rapidamente e viceversa.
L’utilità sarebbe ancora maggiore nelle periferie, dove raggiungere la metro è normalmente più difficile, specialmente quando sono in gioco i collegamenti trasversali, per non parlare dell’utilità del Bike Sharing “da stazione a stazione”.
Extra bilancio:
Procede il lavoro al Ponte della Musica, che estenderà l’utilità della bici con un attraversamento supplementare. Speriamo che sugli argini verranno anche le relative piste di allaccio.
Rubattino e Testaccio: una bella pista, anche se molto isolata dal resto della rete. Magari un giorno si unirà al resto.
Via Druso: due strisce sul marciapiede. Più che una pista è un titolo legale ad usare il marciapiedi.
Ovviamente va considerato il Parco delle Mura, che ingloba un pezzettino di pista. Vista l’imponenza e l’importanza del giardino associato alla pista, e la scarsità dei fondi comunali, non credo che la pista completa, fino alla Colombo, sarà completata prima del 2037.
E adesso dovremmo parlare di cosa ci aspettiamo per il 2010/2011.
mercoledì 8 settembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
"Via Druso... un titolo legale ad usare il marciapiedi."
Ettepare poco ?
Magari facessero altrettanto su via Ipponio (cosi' si arriverebbe quasi tranquilli a San Giovanni) o su via Cilicia dove invece ci parcheggiano le macchine sul marciapiedi.
Se interessa i Ciclomobilisti hanno quasi completato il monitoraggio di tutte le piste ciclabili romane che stiamo consegnando all'Agenzia Roma.
Dopo di che cercheremo di mantenere aggiornato il monitoraggio costantemente sperando nell'aiuto di tutti i ciclisti quotidiani.
Marco
Tutto condivisibile quello che dite. Due strisce sul marciapiede sono meglio di niente. Ma a me da ai nervi che i pedoni usino le ciclabili come "scorciatoia", quando vicino passa il percorso pedonale. Mi riferisco allo svincolo ciclabile Colombo - Marconi, per esempio.
Sono d'accordo che le strisce sono meglio di niente, e che molti marciapiedi potrebbero essere pistocilabilizzati.
La decisione del Comune è un'altra, secondo me meno efficace, a meno che no si tratti di opere di importanza strategica, come la pista della Nomentana.
Accanto a Via Ipponio ce ne sono moltissime, a cominciare da Via Cilicia, Ponte delle Valli, etc.
Per i pedoni sulle piste... i peggio sono quelli con l'auricolare che non ti sentono arrivare!
Posta un commento