Sabato 25 ha finalmente visto la (tardiva) riapertura della stagione della canoa. Considerando lo stato di poco allenamento delle spalle il programma è stato minimo: canoa singola e giro di Martignano, in pratica la Caffarella della canoa.
Le gambe erano stupitissime che per una volta se ne potevano stare tranquille a godersi la gita, piacevolmente spruzzate dall’acqua, mentre tutta la propulsione –e non solo la direzione- erano a carico di braccia e spalle.
Braccia e spalle che hanno fatto il loro dovere, anche se chiedere di più nello stesso giorno non sarebbe stato prudente.
Sulla riva opposta del lago un intermezzo cicloappuntamentistico, con Alessandro e Lorena, anche loro in trasferta canoistica. In effetti anche la canoa rientra tra gli “sport randagi” che uniscono l’attività fisica al vagabondaggio. Anzi, forse si potrebbe aggiungere una sezione a ciclo appuntamenti.
L’unico neo, è che non sono ancora riuscito a sistemare la canoa (neanche quella monoposto) sulla on bicicletta. In realtà la monoposto era stata acquistata proprio per quello, ma alla fine non tanto il peso, quanto l’ingombro, rendono difficile l’operazione.
I saggi mi consigliano di utilizzare un carrellino. A parte il costo, a fronte di un utilizzo di poche volte, c’e’ comunque da “rimessarlo” per il resto dell’anno, e lo spazio a Roma non abbonda.
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