Il Marziano si occupa di un ciclo particolare, quello dei rifiuti…
Da Napoli giungono notizie pessime.
Ma nel Lazio, e a Roma, stiamo tanto meglio? Per adesso sì, ma solo perché abbiamo (ancora per poco) la discarica di Malagrotta.
Ma se peschiamo nei titoli che escono sui giornali troviamo che:
- Malagrotta si è esaurita (in proroga) ed occorre trovare di corsa un’altra discarica;
- AMA deve 13 milioni di euro di premi non pagati per le assicurazioni dei mezzi alla compagnia assicuratrice del Comune;
- Il CDR (Combustibile da Rifiuti) preparato per l’inceneritore di Valmontone è fuori specifica e non può essere utilizzato, e pertanto l’impianto funziona a circa il 50% della capacità;
- Molti comuni (tra i quali quello di Roma) non pagano le discariche che stanno arrivando alla decisione di bloccare gli sversamenti;
- Roma viaggia su di una percentuale di riciclo intorno al 20% (comunque sotto il 30) a fronte di obiettivi nazionali intorno al 60%;
- L’Unione Europea sta aprendo una procedura d’infrazione perché i rifiuti a Malagrotta non vengono pre-trattai in modo adeguato…
Se c’e’ una Waterloo della politica locale, dell’amministrazione regionale nel Lazio è la gestione dei rifiuti. Che poi sarebbe una cosa tranquilla, basterebbe organizzarsi.
Ma, per esempio, la trattazione da parte dei Sindaci di Roma (ci metto anche Veltroni) è stata di ripo sdegnoso. Non si sporcano, secondo la tradizione che il mondo si divide tra chi sporca (i signori, che non si abbassano) e i servi (che puliscono). Mai visto un sindaco che si è fatto servo.
Mai visto un sindaco alla radio o in TV a dire: “Romani, quello dei rifiuti è un problema serissimo, che in più ci costa un sacco di soldi. Smettetela di fare gli zozzoni, buttate le carte nel cestino, e separate i rifiuti dal riciclato. E chi sgarra gi faccio un culo così” accompagnato dal raffinato e proverbiale gesto (magari alla radio non rende).
Mai vista una bolletta che separi la pulizia delle strade dalla gestione dei rifiuti.
Mai sentito nessuno che è venuto in TV a dire: “Se ricicliamo bene l’anno prossimo risparmieremo il 10% sulla bolletta”.
Nada de nada.
Inutile aspettarsi una strategia per la diminuzione della quantità di rifiuti, come una capillare diffusione dei prodotti “alla spina”. L’unica cosa che abbiamo avuto è stata la legge nazionale che ha finalmente vietato la vendita dei sacchetti di plastica non biodegradabili… Per fortuna!
E intanto la bolletta dell’AMA sale.
Con il valzer dell’IVA, è stato incamerato il momentaneo vantaggio del 10% dovuto di sconto sull’IVA. Adesso che l’IVA è tornata, non solo la ripaghiamo di nuovo, ma ci la paghiamo anche sul quel 10% di aumento che abbiamo avuto.
(Nella foto un classico romano: carta di riciclo accuratamente avvolta nella plastica prima di venire gettata… veramente roba da chiodi!)
giovedì 23 giugno 2011
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