domenica 5 giugno 2011

GROINK! A tu per tu con i cinghiali del Lamone

Ieri abbiamo attraversato la magnifica selva del Lamone, che fa parte del Sentiero dei Briganti.

Ad un certo punto il gruppo si è fermato per il picnic, io volevo vedere uno dei sentieri laterali, che stando ai cartelli, mi avrebbe portato ad uno dei vecchi crateri responsabili del bosco.

Sì, perché la selva del Lamone si è salvata dall’agricoltura in quanto il terreno è letteralmente coperto da massi lavici, ora coperti di muschio, che rendono tutta l’estensione del bosco non utilizzabile per le colture.

Seguo il sentiero per un duecento metri ed esco allo scoperto, ai margini di un enorme avvallamento (forse il vecchio cratere, e di un colle, interamente coperto dal grano ormai prossimo alla mietitura.

Proseguo piano piano per un centinaio di metri lungo una traccia ai margini del campo, quando dal grano, a meno di dieci metri, si materializza un cinghiale.

Di cinghiali ne ho visti tanti nella selva del Circeo. Però, forse perché non sono cacciati dall’uomo, sono più allegri, come spiritelli della foresta. Sono curiosi quanto te, vengono ad osservarti interessati e poi si dileguano nel folto del bosco.

Questo era diverso. E’ rimasto sorpreso quanto me. Chiaramente scocciato di non essersi accorto prima della minaccia. Si è congelato, fissandomi con un cipiglio feroce. Mi sono accorto che tra il grano si vedevano le schiene di almeno altri 5 o sei cinghiali. Non avevo mai visto un branco allo scoperto in pieno giorno.

Istintivamente ho cercato la macchina fotografica, ma mentre muovevo la mano mi ha avvertito: GROINK! Fermo, non ti muovere.

Ho capito che si stava mettendo male, che il cinghiale stava decidendo se fossi una minaccia o meno.

Ho capito che poteva uscirci una carica.

Allora ho pensato: Meglio scendere tenendo la bici fra me e il cinghiale. Almeno se carica la bici mi protegge. Al secondo GROINK, ho risposto con un “Pussa Via” di Sordiana memoria... Per fortuna il cinghiale si è voltato e si è dileguato tra il grano.

Anche io mi sono voltato e mi sono ridiretto verso il bosco, scosso ma contento sia per il contatto con un angolo di selvaggio che per essermela cavata senza danni.
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