giovedì 16 giugno 2011

Il Pedone Errante

Nel corso delle ore di pratica di guida con mia figlia, mi sono re- imbattuto in una delle più sconvolgenti manifestazioni del soprannaturale che ancora sopravvivono in questa era tecnologica e materialista.

Il Pedone Errante.

Il Pedone Errante è uno spettro che appare nelle giornate torride, quando la città è mezza o quasi deserta. La forma umana, spesso con gli occhiali da presbite, lo si incontra sulle piazze, gli slarghi, i parcheggi deserti, le rotatorie.

Lo si distingue dagli altri pedoni in quanto non tocca mai le strisce pedonali e non attraversa mai quando il semaforo è verde per i pedoni.

Anzi, se dovesse calpestare una striscia pedonale, verrebbe immediatamente risucchiato in quel limbo dal quale è evaso con l’aiuto di potenti sortilegi.

Proprio perchè evaso da quel limbo, è terrorizzato dall’idea di doverci ritornare.

Per questo cammina con lo sguardo rivolto al cielo senza mai –dico mai- vedere quello che gli sta intorno, tantomeno i veicoli che transitano nel suo raggio d’azione.

Sembra che cammini sull’asfalto, ma in realtà segue la superficie di un Anello (o Nastro) di Moebius tangente alla superficie terrestre.

Infatti spesso scompare dalla nostra vista in quanto percorre la parte “a testa in giù” dell’anello, per ricomparire in altre parti della piazza o quanto altro.

Domenica scorsa ne abbiamo visti diversi al un parcheggio al Villaggio Olimpico scelto per impratichirci con la macchina.

Un vero luogo fatato!

L'apparizione più sconvolgente mentre stavo ri-spiegando alla giovane allieva la teoria dell’attraversamento pedonale, ovvero che deve rallentare alle strisce aspettarti il pedone.

Ovviamente niente pedoni, ma in compenso, quando meno te lo aspetti, nel mezzo che le spiegavo come impostare correttamente una rotatoria, quando attivare la freccia per segnalare l’uscita, come tenere sotto controllo un’auto senza servosterzo, etc.., ecco che quello ti compare in mezzo. Io ho urlato FRENA!!! Dopodichè abbiamo capito e, vista la condizione di traffico 0, siamo rimasti fermi, terrorizzati dall'atmosfera spettrale, a fissarlo mentre procedeva sulla superficie del suo modo, tangente al nostro.

Ma non occorre poi aspettare tanto: per farlo scomparire, basta abbassare il finestrino, e urlare la seguente formula magica: “Io vorrei sapere cosa cazzo ci fai tra i coglioni in mezzo ad una rotatoria”, magari rinforzata da una bestemmia.

Se scompare risucchiato nel limbo è il pedone errante.

Se risponde è il solito testa di cavolo di Romano.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sante!
Ma questi strani esseri vagano anche nei giorni feriali, spesso col telefonino incollato all'orecchio o semplicemente con lo sguardo vacuo e il passo pesante.
Iop mi limito a urlargli dietro "maledeto birillo" e ad evitarlo, ma essendo esseri di un'altra dimensione le nostre parole non li toccano.
Ceska

Mammifero Bipede ha detto...

"...le nostre parole non li toccano..."

Prova a rinforzarle con una tromba da stadio ad altezza orecchie...!

P.s.: "l'altro lato" nel nastro di Moebius sono le piste ciclabili.

Lug il Marziano ha detto...

:-DDDD

E' vero, le piste ciclabili sono infestate da pedoni erranti forse più degli altri posti...