C’e’ una sola città dove si può fare a meno della bicicletta: Venezia
Ci sono ritornato dopo circa 10 anni, ed è sempre magica ed incantatrice, anche se sempre più il suo centro si sta modificando ad uso e consumo dei turisti. Però con tutti i neon (PROIBITELI), i cocktail bar, qualche suonatore di bongo (suoni il bongo in una delle patrie del barocco? Ma sai ‘ndove te lo metterei?), più di Roma riesce a farti pensare a come poteva essere il mondo di una volta… (puzze comprese).
Il perché le costruzioni antiche, (ma forse solo vecchie) mi attraggano in maniera così forte rimane per me stesso una specie di mistero. Apprezzo moltissimo l’architettura moderna, ma probabilmente la ricerca di efficienza l’ha portata lontana dai veri bisogni della persona.
Non dico della società, ovviamente, che se ne avvantaggia, ma dell’essere umano, che alla fine preferirebbe abitare in qualche casetta vicino ad un lago o un corso d’acqua, in una stanza con una simpatica finestra di legno che si affaccia su un bello scorcio di fiume, lago, valle o bosco. Secondo me la modernità ha ancora molto da imparare prima di diventare veramente confortevole.
Comunque Venezia è un posto meraviglioso per bighellonare, anche se non in bicicletta. I ragazzini girano hanno tutti il monopattino, che permette di affrontare senza problemi le scale dei ponti. L’unica bici l’ho vista in Piazza San Marco, stracarica di bagagli.
Quello che mi piacerebbe veramente fare è bighellonare tra in canali. Non tanto il Canal Grande, l’equivalente della nostra tangenziale in fatto di traffico, ma percorrere tutti i canali che girano per la città, proprio per godermi le prospettive differenti degli edifici e qualche angolo realmente nascosto. C’e’ anche un po’ di spirito lunaparkesco in questo desiderio, come quando Sali sui barconi e ti infili in quei giri sotterranei a Gardaland…
Voi direte: ci sono le gondole per questo… solo che la gondola occorre saperla portare, eppoi è lunghissima. Meglio sarebbe un… pedalò. Ecco, mi piacerebbe pedalohare per i canali di Venezia per tutta una giornata, magari con un pedalò nero e lucido che ricordi lo stile delle gondole, tanto per non contaminare la città con ulteriore modernità.
venerdì 28 ottobre 2011
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