lunedì 31 ottobre 2011

Il costoso flagello dei writers

Mi è capitato, come credo a tutti, di stare in un treno affrescato dai writers. Quello che non sopporto è l’opacizzazione dei finestrini, che spesso non solo non ti fa godere il paesaggio, ma ti impedisce addirittura di leggere il nome della stazione. E allora penso: “possibile che nessuno sia in grado di arrestare questo flagello?”

Poco fa ho letto la didascalia di una foto sul Corriere di Roma. Dichiarazione dell’Assessore: «Per contrastare questo fenomeno, che costa ogni anno circa 5 milioni di euro alle casse comunali - spiega l’assessore all’Ambiente Marco Visconti - abbiamo messo in campo una squadra antiwriters che svolge quotidianamente lavori di pulizia e recupero. Parallelamente è auspicabile un salto di qualità sotto il profilo della coscienza civica».

5 milioni l’anno, avete capito? In un periodo nel quale si centellinano i soldi per gli asili nido.Ma sapete quante piste ciclabili e quanto bike sharing ci verrebbero con quella cifra?

E allora perché il sindaco non mette (anche) qualche bella squadra della Polizia Comunale a caccia di writers, ne acchiappa qualcuno “e gli fa passare il vizio”? E’ assurdo, ma l’Italia è l’unico paese dove la destra fa espandere la spesa pubblica ed è inoffensiva verso i criminali. A differenza di altri paesi, la nostra destra non è law and order, e anzi mi pare che a Roma la sicurezza stia andando peggio che hai tempi di Veltroni.

Non solo Roma, ma tutta Italia sembra arrendersi ai writers… e ci sarà pure qualche ragione. Una è che la gente ha perso la fede nella difesa dai prepotenti. Qualche mese fa, prima della legnata elettorale, ho sentito uno degli assessori della Moratti che pontificava di recupero dei writers ( peraltro con accento da meridionale che sembrava Abatantuono quando diceva “Io suò melanese ciento pe ciento!”) affidandoli ai centri sociali (ops, ai servizi sociali), facendo loro assistere gli anziani.

NEIN, NEIN, NEIN: caro Assessore, ma quali anziani… Devi somministrargli la stessa cura di Alex in Arancia Meccanica: . Li metti in tuta arancione e catene, gli metti pennello in mano e per tre mesi li fai dipingere. Inizi facendogli cancellare tutti i murales di una zona. Le scritte, tutto ridipinto a pennello, infissi compresi. Quando hanno finito passi alle strisce pedonali, tutto ciò che ha bisogno di essere rinfrescato. Poi la sera a casa, così non costano. Poi vediamo se dopo hanno ancora voglia di vernice.

Infine un altro assurdo è considerare queste cose (una specie di) arte. Il 99,99 % sono ignobili zozzerie di persone che devono imporre al prossimo la loro schifezza. Oltretutto sono fuori posto in un paese che ha una sua armonia.

Fanno parte della serie “Un americano a Roma”, ovvero di quelle persone che sono affascinate dagli squilibri e dagli spazi del Nuovo Mondo. Ci sono quelli che sognano autogrill, drive inn, autostrade a 12 corsie fino sotto casa… dall’altro lato, i loro antagonisti, sognano periferie angoscianti per poter dire finalmente dare una ragione esterna alla loro voglia di darsi delle arie.

2 commenti:

Alessandro ha detto...

Spiace ammetterlo, ma togliere la soddisfazione di ammirare le loro malefatte (perché godono come maiali, tant'è che le riprendono con i telefonini) è la miglior soluzione (applicata in tutta Europa) per arginare il fenomeno. Fare indagini su gente a volto coperto è cosa difficile caro Lug. I fatti di piazza San Giovanni lo dimostrano.

Lug il Marziano ha detto...

Per carità, non lo metto in dubbio, ma metti che ne prendi uno, dovresti affidarlo ai servizi sociali, e gli fai ripulire un bel po' di muri lui personalmente. Tutto qui.

Lug