Questi giorni non ho mai, dico mai, considerato di usare altri mezzi di trasporto se non la Hoptown per gli spostamenti urbani o la vecchia Hazard per il divertimento... sulla quale peraltro il nuovo pneumatico anteriore 2.3 ha fatto veramente faville!
Debbo dire che ho fatto qualche tratta sotto la pioggia battente, uscendone passabilmente asciutto, non senza tracce di umidità sulle estremità inferiori... umidità dovuta al ritegno di usare stivaletti, galosce o semplicemente copriscarpe.
Alla fine la neve non c'e' stata, e quella con le gomme piccole e lisce la temevo alquanto. Quindi ho continuato a pedalare imperterrito in una delle peggiori settimane dell'anno. Mi congratulo con me stesso.
Va però detto che sotto l'urto dell'acqua il manto stradale sta deteriorandosi a vista d'occhio. Non so se ci avete fatto caso, ma ormai è normale che durante le piogge dalle fessure dell'asfalto filtri la terra sottostante, per cui ci si sporca tutti. La parte inferiore della bici è totalmente ricoperta di polvere finissima depositatasi assieme all'acqua.
Queste aree di asfalto ammalorato vanno estendendosi, praticamente in ogni strada, ad una velocità sorprendente. Se continua così in pochi mesi sarà impossibile usare una pieghevole e dovremo tutti dotarci di una 29" full. Inoltre i molti pezzi di asfalto che saltano vengono triturati dalle ruote dei mezzi pesanti, per cui su stante strade, ai margini, si stanno accumulando notevoli quantità di brecciolino.
Accanto a queste aree di incipiente disastro abbiamo altre insidie: i raccordi fatti malissimo, le trincee antibici e le voragini.
Io li chiamo raccordi... sono le zone di interfaccia tra diverse parti della strada, realizzate o asfaltate in tempi differenti. Niente di male, per carità... se hai un'auto o una moto. Ma con una bicicletta non ammortizzata, le discontinuità così secche danno botte terribili, alla bici e al ciclista. In parti poco frequentate dalle automobili, occasionalmente diventano vere e proprie voragini. Di giorno le riesci a vedere, in genere, ma di notte, o con l'acqua, diventano vere e proprie trappole.
Trincee antibici. Sono i rattoppi degli scavi per condotti e tubazioni. In genere sono scavati sulla destra accanto alle auto parcheggiate, ovvero proprio dove passano le biciclette. Dopo lo scavo vengono rappezzati con montarozzi di catrame, che rendono il passaggio delle biciclette una vera sofferenza e costringono, inevitabilmente a rallentare o ad esporsi più verso il centro della carreggiata.
Ovviamente, visto i tasso di rinnovamento che abbiamo a Roma, rimangono lì per anni...
L'ultimo nemico, veramente terribile, sono le voragini che si stanno aprendo un po' dappertutto. Buchette che lasciate all'incuria alemanna si trasformano in pozzi, che possono inghiottire bici e ciclista.
Con la pioggia sono pericolosissime: infatti non è possibile, sulle strade che non conosci, distinguerle da normali pozzanghere...
Peraltro mi chiedo quanto ci costerà rimettere il patrimonio stradale in ordine. Nella campagna elettorale che sta arrivando mi piacerebbe chiedere ai candidati quanto pensano di spendere per rimettere a posto le strade... e soprattutto: avremo abbastanza quattrini?
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