Quello che Marco Pierfranceschi e il suo gruppo non hanno potuto osservare nella loro spedizione di ricognizione sugli assi viari veloci, è la vera giugulare della Prenestina, uno dei punti -a mio parere- più critici che si trovi ad affrontare un ciclomobilista romano.
La strizione, nella quale non passano un Bus e una bici, si verifica sulla Prenestina, andando verso il centro, non appena superato il deposito dell'ATAC, sotto la sopraelevata (la maledetta).
Di domenica non si vede, perchè è una strettoia creata dalle auto in sosta.
Infatti le auto (dei dipendenti dell'ATAC, visto che la domenica ce ne sono molte di meno) si dispongono a spina di pesce occupando gran parte della corsia. Qualcuno addirittura si mette parcheggiato accanto ai marciapiedi che bordano i piloni, restringendo la strada ad una corsia secca.
A destra, accanto alle auto in sosta, proprio dove vanno le biciclette, corre la cicatrice lasciata da un vecchio scavo. Per una bici con ruota da venti è praticamente impercorribile. Quindi, quando arrivo a quel punto, ho due alternative.
La prima, mi sposta a sinistra dello scavo. In quel modo blocco definitivamente la Prenestina, o meglio, costringo le auto ad andare alla mia velocità commerciale.
In quel punto, in leggera salita e vestito da ufficio, con la limitazione antisudore "ON", non supero i 15 km/h. In genere gli automobilisti sopportano, non pochi però ti fanno il filo... Una volta ci siamo trovati un trenino di quattro ciclisti, figuratevi voi.
La seconda, appena passato Piazzale Prenestino, ti sposti tutto a sx. La soluzione non è malvagia, perchè così c'e' posto per tutti. Però, comunque agli automobilisti da' fastidio, perchè stavolta sono loro a dover mettere le loro ruotone ammortizzate sulla trincea... quindi ti passano a 14 mm, anche se non in corsa.
Vi è anche una terza, passare sullo strettissimo marciapiedi, ma è veramente triste, in quanto è interrotto da vari scalini.
Che fare? Fossimo in una civile capitale straniera, si limiterebbe la sosta a sx e si allargherebbe di 80 cm il marciapiedi in modo da creare una corsia ciclabile sul marciapiedi.
Il guaio è che la sosta in zona è tutta dei dipendenti ATAC che lavorano al deposito, quindi con un fortissimo potere contrattuale, anche èerchè molti di loro "montano" prima dell'inizio del servizio pubblico, quindi è anche difficile chiedere loro di venire a lavorare con il bus...
domenica 23 marzo 2014
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