Con riferimento al post precedente, sull'uso del bus, pochi giorni di uso del mezzo pubblico mi hanno fatto tornare una voglia acuta di utilizzo della bicicletta... Ma con una nuova ragione, ovvero:
Vado in bicicletta perchè il bus è pieno di gente inavvicinabile
Ovviamente non tutti i bus. Ma i tram sì.
Martedì sera in ritorno da Bruxelles prendo il tram alla stazione Termini (erano le 11:40, e arriva un magnifico 14 nuovo modello 8 (quelli belli che non vediamo mai in periferia). Come salgo a bordo... due barboni addormentati che rendono inabitabile un'intera sezione del tram. Poi dice, appunto, che non li mandano in periferia...
Vabbe'... capita.
Se non che il tram si popola, ed è così tutte le sere, di mendicanti indiani che riportano i loro fagotti, slavi di varia estrazione 'mbriachi con facce veramente patibolari, zingari del campo più o meno profumati come i barboni... insomma, un campionario di umanità che se uno è depresso si spara, ma che soprattutto fa sì che una persona con una normale vita economica, ovvero un impiegato che abiti in periferia, mettiamo una donna che non si voglia infagottare, fugga dall'uso del mezzo pubblico.
Sono cresciuto a Prenestino e ho studiato a Centocelle, quindi la periferia non mi fa paura e ne conosco gli aspetti positivi. La differenza rispetto allora è che la situazione era in evoluzione positiva. Ovvero, se pur con problemi e contraddizioni, il livello di vita migliorava, le baracche sparivano e nascevano case popolari, dalle sterpaglie uscivano fuori i parchi. Insomma, era una periferia che si gettava dietro le spalle la povertà e addirittura intendeva diventare accogliente e piacevole.
Adesso invece, pur con i problemi derivanti dalla crisi economica, la povertà è aumentata di brutto ed è tutta d'importazione.
Le baraccopoli (tipo Borghetto Prenestino, nella foto) che erano state abbattute sono ricomparse come campi zingari, pullulano le tendopoli, abbiamo un'importazione di Indiani o simili che purtroppo non riescono a fare altro che vendere abusivamente paccottiglia...
Abbiamo importato tanto sottoproletariato dall'Est Europa con il miraggio di un lavoro (spesso al nero) in un'edilizia ormai in crisi che per perpetuarsi vorrebbe continuare a consumare territorio.
Quindi cosa si pensa di fare?
Di risolvere i problemi di povertà del Sub Continente indiano facendo trasferire tutti i disgraziati a Roma?
Di far convergere a Roma tutti gli zingari che gli altri paesi dell'Unione rifiutano nelle baraccopoli romane?
Di continuare ad ospitare operai edili che quando non ci sono cantieri si danno al furto e alla rapina (che gli attuali scassi siano opera di operai edili esperti è chiaro a tutti).
E nel più piccolo, tanto per tornare al senso del post... il mezzo pubblico serve ai lavoratori per andare al lavoro o ai mendicanti per andare a mendicare?
E come puoi pensare che la popolazione attiva ti prenda il mezzo pubblico se lo riempi di una quantità di poveracci assolutamente sproporzionata a quello che l'Italia produce, che vivono sotto un livello considerato civile?
Scusate, ma io voglio bene alla periferia di Roma, e non sono Madre Teresa di Calcutta.
Tutta questa gente, rimandiamola ai loro paesi a conquistarsi il benessere economico come facemmo noi Italiani a suo tempo (e se emigrammo fu verso paesi con prospettive di espansione).
Se non siamo in grado di dar loro un lavoro decente, che ce li teniamo a fare? Solo a degradare ulteriormente le nostre povere periferie e a render più difficile l'emergere dei nostri poveri.
Prego solo commenti circostanziati.
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