Tornato da un giro per l’Italia, e convalescente da una fastidiosa laringite, ho finalmente ripreso la bicicletta dopo quasi una settimana di stop, per una tranquilla passeggiata per Roma, godendomi il meraviglioso tempo di questo inizio di settimana.
Il programma originario era di limitare la gita per non affaticarmi troppo. Quindi avevo pensato di scendere per Valle Giulia, farmi la pista del Tevere fino a Trastevere e quindi salire sul Granicolo fino a Villa Panfili.
In fondo a Via Giulia la prima sorpresa: mi trovo un’auto che risale la pista ciclabile. Prima che possa dire qualcosa (tra le tante che pensavo) il guidatore tira giù il finestrino e comincia a scusarsi: “Devo caricare una cosa in macchina!”… va bene, va bene.
La seconda sorpresa l’ho avuta arrivando al Tevere. Non avevo realizzato che il nostro caro fiume, durante la mia breve assenza, aveva coperto le banchine, lasciando, come il Nilo, un po’ di limo… e altri detriti. In particolare, incastrato nel pilone del ponte della metropolitana (Ponte Nenni), un albero ostruiva tutta la pista. Lieto del manifestare della potenza del nostro fiume, ho fatto una virata di 180 gradi e ho percorso la pista verso Castel Giubileo.
Bella la giornata, bello il fiume, che sta appena ritirandosi dalla piena. Bello il sole, l’aria tiepida. Insomma pedalando piano piano arrivo ad un altro stop… Infatti è stato aperto un cantiere di lavori di manutenzione, e quindi non si arriva a Castel Giubileo, ma ad occhio e croce a metà della strada tra Castel Giubileo e Ponte Milvio.
Ancora un giro di 180 gradi e torno verso Ponte Milvio. Imbocco il ponte e prendo la pista dell’Auditorium. Arrivato all’auditorium, trovo il solito problema… Ovvero il villaggio di tende che si rinnova sempre occupa il pezzo di pista dell’auditorium. Accade per la festa del cinema, Natale, Capodanno, ed ogni occasione di intrattenimento… Pazienza.
Mi allontano zigzagando fra gli astanti e risalgo per Viale Pildsusky e Viale Parioli. L’inizio della pista è inaugurato da un bel monovolume nero con i vetri fume’ messo di traverso sull’imbocco della pista. Mi trattengo a stento dal lasciare un ricordino sulla fiancata…
All’altezza della Moschea, trovo uno scooter sul cavalletto con due ragazze sui 16/17 anni che occupa l’intera larghezza della pista. Per passare mi devo fermare, e le chiedo: “Perché occupate tutta la pista?” e quelle, con fare alla che-cavolo-vuole-questo-matusa mi rispondono: “ Non sapevamo dove parcheggiarlo”. Al che io rispondo romanamente: “ E sti (***), non lo mettete sulla pista “ e loro “Ma noi ti abbiamo risposto educatamente, perché ci rispondi così?” “Perché i motorini che occupano tutta la pista mi fanno girare i (***)” (notare che in tutto questo non c’era stato il minimo tentativo di spostare l’attrezzo in modo da lasciare uno spiraglio di passaggio). “E ma per dieci metri di pista occupata tutte queste storie…”.
Al che sono sceso dalla pista, che continuavano ad occupare, e riprendo a pedalare, un po’ incazzato ma soprattutto pentito per essermi lasciato andare. Mi sono chiesto: “Se fossero stati due ultras da 90 kg l’uno l’avrei fatto lo stesso?” D’altra parte mi ero controllato tutto il tempo a spostare di un passetto il motorino per lasciarmi passare non ci avevano pensato minimamente…
L’ultima sorpresa sulla pista accanto all’Olimpica, all’altezza del tennis club Parioli. La pista sta smottando, ed è tutto transennato. Veramente era tutto transennato da parecchio tempo l’inizio e la fine della pista, ma le transenne erano state rimosse e tutti ci passavano tranquillamente.
Ora questo è lo strano. Chiudere quel tratto di pista significa interrompere la pista senza avere altri parti dove passare, visto che l’Olimpica sarebbe off-limits per le bici. Nessuno tra i tecnici del Comune pensa di chiudere la pista e prendere un pezzetto dello svincolo dell’Olimpica per far passare lo stesso le bici… Così come nessuno pensa di continuare la pista dell’Auditorium quando ci fanno le feste sopra, o di fare i lavori solo su di un pezzo della pista di Castel Giubileo…
Per farla breve: le piste ciclabili, visto che non servono a niente, si interrompono (anche per mesi) e basta. Attaccatevi al tram.
Se lo facessero con le strade ci sarebbe la rivolta degli automobilisti…
lunedì 8 dicembre 2008
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