martedì 24 novembre 2009

Lettera aperta all’Assessore De Lillo per l’incontro del 26

Caro Assessore,
apprezzo moltissimo l’idea di incontrare la comunità dei ciclisti. Purtroppo non essendo un’associazione non sono stato inviato all’incontro del 26. Voglio dare lo stesso il mio contributo alla discussione, sperando che si traduca in qualcosa di concreto per Roma.

Innanzitutto Le rivolgo un invito: prenda una bicicletta e la usi per spostarsi. Se non è abituato a pedalare ne prenda una elettrica, va benissimo lo stesso. Guardi la circolazione con altri occhi. Si metta dalla parte dei “lenti” Si renda conto. Si accorgerà della differenza di prospettiva. Si accorgerà dell’arroganza di auto, moto e bus (ahimè anche loro). Ma soprattutto si accorgerà che non viaggerà più lento delle auto, anzi.

Infatti dal piano per la mobilità sostenibile appare chiaro che a Roma le biciclette vanno in media più veloci di auto e bus. Sono dunque un vero mezzo di trasporto, anche in forte espansione. Purtroppo la situazione della sicurezza è molto grave, con mortalità che sono due o tre volte sopra quelle di altre grandi ci europee. Questo porterà inevitabilmente ad un incremento degli incidenti, cosa che sono convinto possa essere ridotta al minimo ineliminabile.

Per fare questo propongo due direttrici d’azione: le piste ciclabili e la ciclabilità delle strade, con interventi rapidi, immediati d’urto.

Piste ciclabili 1: cominciamo a metterle in sicurezza. L’attraversamento di Via Cilicia della pista dell’EUR ha aspettato troppo. In compenso tutti gli altri attraversamenti sono differenti gli uni dagli altri. Ma anche se va a Piazza Ungheria vedrà come la segnaletica orizzontale varia inspiegabilmente. Allora:

Azione n. 1: uniformare lo schema degli attraversamenti ciclopedonali. Non deve esistere che tra due parti di una pista ciclabile si debba (almeno in teoria) scendere e andare a piedi. Non è da mezzo di trasporto. Lo accetterebbe per una moto?

Piste Ciclabili 2: gli articoli 13 e 14 del codice della strada prescrivono di prevedere piste ciclabili al momento della costruzione o della ristrutturazione delle strade. Io continuo a vedere strade ristrutturate o costruite senza ombra di pista. Non sto parlando solo di Via dei Fori Imperiali, ma anche di Viale Libia, attualmente sventrato dai cantieri della metro B1, e tante altre parti. Se progettate dall’inizio le piste costano poco. Aggiungerle poi sono dolori.

Azione n. 2: enunciare la politica del Comune in merito all’applicazione degli articoli 13 e 14 del codice della strada.

Strade Ciclabili 1: forse non se ne sarà accorto ma la sosta è fuori controllo. Non solo sono invasi i passaggi pedonali, ma le strade sono bloccate da auto in doppia e tripla fila. All’EUR parcheggiano sui marciapiedi. Ad ogni happy hour fuori dai locali ci sono decine di macchine che occupano la strada. Per noi ciclisti sono strettoie pericolosissime. Per i bus sono rallentamenti infiniti. Il parcheggio irregolare incentiva l’uso dell’auto e crea problemi agli altri mezzi di trasporto. A me pare che il Comune chiuda un occhio (vedi Viale Libia), anzi, spesso tutti e due. Ieri stavo uscendo dal mio ufficio (a piedi) e un’auto mi ha quasi messo sotto. Gli ho chiesto: “Ma che fai?” la risposta è stata “Perché hai qualche problema? Non lo vedi che è così per tutta Roma?”. Sì, ha ragione. Lo vedo io e lo vediamo tutti.

Azione n. 3: basta con la sosta irregolare. Se non sai dove parcheggiare non prendere l’auto. Il Comune deve, ha il dovere, di riportare la convivenza civile tra i cittadini.

Strade Ciclabili 2: caro Assessore, altro che formula 1 all’EUR. Qui il gran premio ce lo abbiamo già tutti i giorni. Sembra impossibile ormai controllare le punte di velocità non solo delle moto, ma anche delle auto. Sui Lungoteveri, ma anche a Via dei Fori, come diminuisce un minimo il traffico sembra di essere alle corse. Semafori come partenze di Gran Premi. Neanche a Via del Quirinale riuscite a controllare la velocità ai 30 all’ora… l’unico che va a trenta sono io con la bici. Cosa ci vuole a mettere una macchinetta per il controllo della velocità? O addirittura un semplice indicatore di velocità, di quelli che qualunque scamuffo comune del Lazio installa prima di entrare nell’abitato?

Azione n 4: la città non è un gran premio. Facciamo un piano per la riduzione degli eccessi di velocità. Prendiamo Vigili Urbani con le pistole laser e cominciamo a fare le multe. Mettiamo le macchinette nei punti caldi, anche la notte. Almeno proviamoci.

Ecco, queste semplici 3 azioni, più una più complessa (il piano d’azione contro la velocità) sono una buona base di partenza per intenderci.

Cordialmente

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Solito discorso: non ci vuole un ingegnere (sigh!) per capire queste cose, anche menti semplici ci arrivano...
Temo però che se sei stato lobotomizzato dalla politica valga il vecchio e scurrile detto romano: "in c##o te ce entra, ma in testa no"
Troppo forte la metafora?

Mamaa

Luigino ha detto...

Parole giuste ma mi sembra una lettera contro il muro. Tante cose che hai scritto sono state volute in questi due anni.

Bikediablo ha detto...

Bel post molto concrete le richieste come tuo costume.
Ma visto che sei un ciclomobilista ed anche molto praticante ti chiedo: perchè non ci uniamo a coorte ed evitiamo la morte, per dissanguamento, di questo movimento di singoli pedalanti ?
Non un'associazione ma almeno un coordinamento (aaaaarghhhh!) ma che dico coordinamento... una rete coordinata di ciclomobilisti praticanti?

Anonimo ha detto...

Lughheeeee, lo vuoi il transfer da stirare BIKE2WORK???
Dai che è caruccio!
Che fò me lo porto dietro domani? No... mi sembra che hai detto che sei fuori città...

Mamaa

Lug il Marziano ha detto...

Purtroppo il 26 sera sto, per un impegno preso a marzo scorso, viaggiando per fare un corso fuori Roma, e non posso rimandare (vista che questa è già una data rimandata).

Per quanto riguarda ciò che sta scritto nella lettera, è solo l'applicazione di leggi, quindi non dipende dall'inclinazione politica dell'assessore.

Certo una politica probici sarebbe meravigliosa, ma ricordiamoci che si tratta pur sempre di una giunta espressone di automobilisti stanchi di essere disincentivati.

Lug