Stamattina è arrivata la doccia fredda… le foto prese nella gita di Monterano mi mostrano al settimo mese…
Quindi è necessario ricominciare, e di corsa, la dieta che avevo interrotto per il ritorno del freddo. In effetti tra le due cose sembra esserci un rapporto causa/effetto: come inizio la dieta si ripresenta il freddo… ma stavolta mi terrò lontano dal frigo e dalle macchinette del caffè e dal distributore di merendine.
Anzi , chiedo alla ditta se può mettere in ufficio un distributore di mele o di gallette di riso…
Insomma quelle cose che uno mangia in mezzo alle lacrime pensando al cioccolato fondente con le nocciole.
Detto questo, volevo ritornare sulla gita di domenica.
Rileggendolo il post mi è sembrato un po’ troppo secco (beato lui) sicuramente fatto in fretta.
Volevo quindi aggiungere qualche particolare poetico che mi sembra molto carino.
La gita è duretta perché in 24 km non ci sono mai più di 15 metri consecutivi di pianura.
Può essere fatta anche con una city bike bella robusta in quanto a parte la prima discesa single track very mud (che cmq io ho fatto a piedi alla faccia della MTB) tutto il resto si svolge su comode strade sterrate.
La salita centrale, un salitone, sembra non finire più. Anche perché la vetta delle colline rimane sempre fuori vista, quindi ti sembra di essere arrivato alla fine ed invece, dopo la curva si sale ancora.
Tutto questo salire viene poi premiato dalla velocissima discesa, dove in effetti ci vuole almeno una front per godersi i 50 all’ora (non oso di più). Sarebbe stato bello arrivare a quelle velocità al guado, ma alla fine all’osso del collo ci teniamo un po’ tutti…
Il vero dramma è stata l’ultima salita (Ritorno a Monterano Mountain) o meglio, quando ti rendi conto che l’ultima salita c’e’ anche stavolta, ed è bella ma lunga…
Accanto a questo il paesaggio è meraviglioso.
A parte il momento lirico di quando ci siamo fermati a fare le foto, con il Tirreno luccicante in lontananza, l’intera gita è una delizia per gli occhi, il cui ricordo allieta anche i giorni successivi: boschi, torrenti, rupi, mucchi di mucche maremmane dalle corna appuntite, cavalli (per fortuna stavolta vivi, non morti)… senza poi contare l’avvenenza delle ciclogirls!
La prossima gita, ovviamente, con la pioggia.
martedì 8 febbraio 2011
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