In bici questi giorni è stato meraviglioso.
Archiviata per un po’ la pioggia, rimangono all’orizzonte le nubi torreggianti. Ieri sera un temporale a Nord di Roma ha accompagnato il rientro a casa (dall’Ostiense) con cupi brontolii, e lampi sempre più visibili a mano a mano che scendeva la notte. Al tempo stesso verso Ovest un cielo limpido con poche nuvole colorate come nel deserto di Will Coyote.
Nei cieli attorno a Roma ribollono le nubi.
L’aria della città è fresca e mossa e disperde i fumi delle auto, ma non i profumi della primavera. Passato l’inebriante profumo del glicine, l’esplosione degli alberi di Giuda (grandioso quello di Via di San Gregorio sulle pendici degli Orti Farnesiani al palatino) cominciano a percepirsi il gelsomino e l’arancio, ai quali seguirà il pitosforo e poi la lunga esplosione dei tigli.
E il verde, il verde, come risalta nell’aria limpida, magari illuminato dal sole contro il cielo scuro e la pietra chiara, almeno nella zona monumentale.
Per fortuna girando in bicicletta si ha il tempo di sentire e vedere queste meraviglie.
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