Mentre noi discutiamo Sagunto brucia… e anche mentre parliamo di Salvaiclisti, ma i rischi si annidano dappertutto.
L’ultimo evento (doppio, andata e ritorno) stamattina a Piazza Fiume. Sulla preferenziale di Via Salaria si accumula un pacchetto di tre bus accodati, quindi un bel po’ di coda.
Il resto della Salaria è ostruito dai soliti furgoni che scaricano merce ai negozi in doppia fila (e ci stanno mesi), quindi una strada piuttosto importante di Roma è ostruita a metà per consegna merci. Vabbè.
Si crea un tappo di traffico, e i taxi non passano. Si infilano sulla preferenziale ma si bloccano dietro l’ultimo bus. Io e un altro ciclista filtriamo tra le lamiere e ci allineiamo alla pole position di Piazza Fiume. I semafori (anche quello alle nostre spalle di dell’incrocio Via Salaria con Via Viterbo) scattano in sequenza. Noi due ciclisti partiamo, io diretto alla preferenziale di Via Piave, l’altro diretto a Via Calabria.
A Piazza Fiume ci sono tre corsie affiancate, la centrale è una preferenziale. Non è facile per una bicicletta trovare una propria collocazione, in quanto dove ti metti intralci qualcuno che va dritto o cambia corsia. Finchè la velocità è poca ok. Ma stavolta i taxi dietro gli autobus (prima di Via Viterbo) si smarcano, accelerano e si immettono nella corsia centrale di Via Salaria, imboccano Piazza Fiume a tutta birra, così che troviamo le macchine che ti superano sia a destra che a sinistra, la condizione più pericolosa in assoluto per un ciclista urbano. Più il primo dei bus… (i taxi lo stavano superando per imboccare di corsa la preferenziale di Via Piave).
Oltretutto mi si è appena rotto lo specchietto, che non ho fatto in tempo a cambiare, così sentivo i motori che si avvicinavano in velocità, ma senza potermi voltare, perché avevo paura di deviare anche per qualche centimetro dalla traiettoria. Infatti in quei casi la cosa migliore è mantenere la propria rotta e sperare che gli autisti che ti sorpassano sappiano il fatto loro. Per fortuna non è successo niente.
La replica al pomeriggio, dove per fortuna io sono stato solo osservatore di un altro (altra) malcapitata che ha avuto esattamente la stessa esperienza, superata in velocità da auto (taxi) a destra e a sinistra. Il che mi conferma che la configurazione tre corsie è pericolosissima, come per esempio il semaforo di San Giovanni per chi viene da Via Amba Aradam e deve girare a sx per Via Merulana.
In tutto questo gioca un notevole ruolo la velocità. Se l’auto va a 50 all’ora (neanche 30) tutto è abbastanza sotto controllo (lo dico da automobilista e non da ciclista). Ma ormai è invalsa l’abitudine di recuperare gli ingorghi “tirando” ai semafori liberi, come sappiamo bene per le misurazioni fatte. Le auto moderne hanno un’ottima accelerazione e purtroppo diventano pericolose già a breve distanza dal semaforo.
E in quelle occasioni il rischio va alle stelle, sia per l’alta probabilità dell’incidente, sia per le conseguenze gravi dovute all’alta velocità.
E allora? Vogliamo mettere un po’ di Vigili a levare un po’ di patenti, che diamine?
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