Con il 2 maggio è ufficialmente iniziata la fase 2 dell’iniziativa salva ciclisti. Infatti la manifestazione del 28 ha dato rilevanza al movimento, e possiamo dire che si sia chiusa la fase iniziale.
Ora salva ciclisti è conosciuto, anche se la copertura mediatica non è stata così capillare come avrei voluto, e occorre cominciare a concretizzare la fase 2.
Fase che comincia bene. Oggi a Roma ho visto veramente tanti ciclisti. Forse galvanizzati dalla manifestazione di sabato, e dal meraviglioso sole, i ciclisti cono usciti “in massa”.
Magari non ancora una massa critica, ma abbastanza per testimoniare la loro (nostra) presenza.
Io stesso ho fatto tutta Via Po da Via Salaria al parco Nemorense, aggregato ad altri due (tutti e tre in fila indiana) .
Rimane il fatto che la sicurezza lascia a desiderare. La violazione più pericolosa rimane la sosta in doppia fila, e l’apertura del relativo sportello. Oggi un l’ho scampato per poco. D’altra parte se è normale fermarsi in doppia fila, lo è ancora di più scendere dall’auto come niente fosse.
Adesso, con l’aumentare dei ciclisti, che abbiamo bisogno del salvaciclisti.
Parafrasando il discorso della Poverini per il primo maggio così possiamo dire:
Il messaggio che dobbiamo continuare a dare, come ci ricorda ogni anno il presidente della Repubblica davanti alla sede dell'Inail, è quello di impegnarsi affinchè chi esce la mattina in bicicletta per andare a lavorare possa tornare dalla propria famiglia”.
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