Gonfiavo ad occhio, o meglio, a dito, secondo una scala semplice ed efficace:
Gomma a terra: la pizzichi e non reagisce
Gomma sgonfia: pinzandola pollice ed indice si toccano
Gomma moscia: l'aria c'e' e ti sostiene per andare a prendere il giornale. Inutile investigare con le dita.
Gomma gonfietta: si cammina, non si sentono le buche
Gomma gonfia: bella tosta, si va bene
Gomma dura: non riesci a pinzarla con indice e pollice
Oddio mo' scoppia: se colpendola con l'unghia questa rimbalza con un suono cristallino (La 1670 Hz)
Un altro modo è quello di sentire come sfugge l'aria dalla valvola... nella gomma a terra (peraltro la più facile da stimare) l'aria non esce ma entra solo.. etc. etc.
Finalmente ho messo mano su di una pompa con manometro e ho detto: mo' faccio 'no scatafascio. Gonfio come da numerelli scritti sul lato del pneumatico.
E gli ho dato giù. 2 e mezzo, 4, 6! A 6 non credevo ai miei occhi, il nuovo pneumatico della Hoptown (Schwalbe marathon 20" con caucciù esquimese). Il pensiero è stato: oddio, mo scoppia, e l'esplosione si propaga alla ruota anteriore, finisco in cima al lampione più vicino... e sono andato.
In effetti la bici va più veloce, però che botte! Ogni buchetta diventa uno scalino!
A parte la povera schiena, il tormento del metallo ad ogni caracca che arriva sul retrotreno.
Dico: avete presente il tormento (intimo) del metallo? I reticoli cristallini che scivolano, gli elettroni che girano liberi per gli orbitali estesi a tutto il metallo felici come pasque e che succede? Bang, una buca, tutti gli elettroni per terra (prova a ritrovarli tutti) e le cricche che strisciano per le saldature e si allungano...
Insomma, vado una favola, ma ho paura che la bici un po' ne risenta, almeno sul medio periodo. Comunque è chiaro, sono ormai caduto preda della gonfiatura precisa.
Mo' mi compro la pompa col manometro puro io.