sabato 5 gennaio 2013

Vejano e Oriolo sul Serio...


Il Marziano colpisce due volte, e così questa volta, dopo attenta conversione di .kml in .gpx, ha fatto una bella gita .gpas (Gita Pippe Al Sugo)... molto partecipata, anche da nobili elementi, che si è tradotta in una giornata molto bella (spettacolare mi sembra eccessivo, ma non troppo) ciclisticamente interessante (25 km per 650 m di dislivello), in una natura veramente fantastica.

L'adesione è stata importante: alla partenza eravamo 23 (un numero decisamente di migliore auspicio rispetto al 17 iniziale). Due new entry e qualche nobile di cicloappuntamenti. Invasione del treno ad Ostiense e simpatica chiacchierata per tutta l'andata.

Ad Oriolo ci siamo riuniti con i macchinisti, e dopo la colazione rituale, partenza al piccolo trotto. Piccolo trotto che abbiamo tenuto per tutto il viaggio, per rispettare la classificazione di .GPAS.

Subito subito il guado del Mignone... il Mignone è l'incubo e la delizia del ciclista Viterbese. E' un fiume che avvolge l'intero Viterbese come un boa constrictor, e dovunque tu vada te lo devi guadare dalle 5 alle 7 volte. E' un fiume che spesso per fregarti addirittura cambia corso e scorre in salita. Per fortuna non ci sono mai caduto dentro.

L'organizzazione, mio malgrado, è stata buona. Un grazie a Luigi e a Morale che con il walkie talkie hanno messo in comunicazione la testa con la coda. Una lezione da imparare, e non come con Alessandro e Lorena che pedalavano accanto (in testa al gruppo) e usavano i walkie talkie per cinguettare tra di loro (mi ami? ma quanto mi ami? più della lefty?). 

Per quanto mi riguarda ho inaugurato la nuova ruota anteriore (30 euro, una fortuna) e ho fatto tesoro delle lezioni imparate la volta scorsa. Sono sicuro di essere caduto (due volte) per aver cercato di correggere la traiettoria sul fango... ghiacciato. Stavolta ho evitato correzioni e sono andato molto meglio.

Ritengo che debba evitare per il futuro di appendere la borsa di lato. Ho scoperto che tendo a rallentare in discesa per paura di perdermela, tenendo la bici troppo frenata.

Noie tecniche: Povera Mary, che si è trovata con il cambio tra i raggi e ha proseguito 5 km (la maggior parte in discesa) a piedi. Ilona ha scontato la tecnologia antica del mozzo al rimontaggio della ruota. Quando l'ho visto l'ho riconosciuta (Il mozzo della mia bici in ghisa) e quindi ho capito subito cosa non andava. Io cmq, con i cantilever non ci andrei mai.

Anche tra le PAS le bici 29 cominciano a prendere piede. Ce le hanno solo i bravissimi, ma a poco a poco si diffondono. Però come bicicletta è poco femminile, perchè non conviene -a detta dei negozianti- sotto i 180 cm di altezza.

Abbiamo dato grande prova di flessibilità dividendoci a Vejano. Mentre il gruppone di PAS è rientrato per la statale, un gruppo di intrepidi ha seguito la traccia sterrata. Per fortuna ho ricevuto un SMS che mi diceva che ce l'hanno fatta, anche se sono tornati con il treno delle 16:28.

Forma fisica: sto bene. Ho usato le gambe ma non mi fanno male. In salita ho stirato un po' i dorsali, ma senza danni. Sono piacevolmente indolenzito, segno che la gita è venuta fuori ben equilibrata. Contadera ha fatto praticamente tutte le discese e Alessia ha sconfitto il virus con l'aria del bosco.

Insomma una bella pattuglia di PAS pronte a sempre nuove sfide... A rivederci su Monterano Channel!!!


1 commento:

Anonimo ha detto...

bella roba, approfitti che sono oltralpe per girare ripetutamente intorno ai miei feudi... :-)

ma avvisame quando vai per Monterano!

l'elettricista