Riprendendo l'argomento dei lavori stradali, e del conseguente rappezzo, il comune dice di aver approvato, o di obbligare le ditte a, la realizzazione di microtrincee, allo scopo di minimizzare il fastidio in superficie. Non so bene cosa significa, ma ci entrera' la banda larga?
Sicuramente un bel proposito, il problema per noi ciclisti rimane uno... dove fai questa benedetta trincea, micro o macro che sia.
In particolare, a noi interessa che rimanga salva una fascia di circa un metro, meglio un metro e mezzo, a partire dalla linea esterna del parcheggio delle auto (filo sportello guidatore, per intenderci). Cioe' proprio dove vedo la maggior parte dei lavori.
In generale uno dei fenomeni in preoccupante aumento e' l'impercorribilita' di vaste fasce della destra stradale, faccenda che espone il ciclista, quello pieghevole in particolare, ad un notevole aumento del rischio.
Un classico sono i tombini ribassati, quando non se li sono portati via ped rivenderli come rottami di ferro, che si fregano anche 40 cm di spazio. Oltre a questi il classico brecciolino e i vetri delle bottiglie abbandonate sul ciglio dei marciapiedi rappresentano un rischio costante.
Ora, mi rendo conto di sembrare un po' -come dire- frivolo nel puntualizzare queste cose in una citta' come Roma, pero' la ciclabilita' seria, quella che riduce traffico e inquinamento e aumenta la produttivita' degli spostamenti, ha bisogno anche di questo...
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