La pista dell'EUR viaggia verso il completamento. Oramai manca solo l'attraversamento di via Cilicia, che sembra richiedere un impianto semaforico per fermare il flusso delle macchine.
Purtroppo non sembra ancora arrivato il momento nel quale occorre regolare il flusso delle biciclette perchè ho incontrato ben pochi colleghi ciclisti (circa 5 al giorno, percorrendola tutta, all'andata e al ritorno).
La pista dell'EUR è un'opera fondamentale, che collega l'EUR al resto di Roma. E' un'opera con tante luci e qualche ombra, ma che comunque risponde al concetto di pista per passeggiata e non per sostituzione dell'automobile o del motorino.
Luci: il tracciato è bello, distante dalla Colombo e dal suo inquinamento. Dove la pista è stata realizzata ex novo il fondo è ottimo. Si respira il profumo dei parchi e si viaggia in sicurezza.
Ombre: il tracciato è poco efficiente, a parità di percorso ha maggiore distanza e maggiori dislivelli rispetto alle automobili. Comunque non arriva al laghetto dell'Eur, che poi è il vero centro. Dove è stato utilizzato il marciapiede, il fondo è basicamente sconnesso e piuttosto fastidio quando la velocità aumenta.
Il problema maggiore sono però gli attraversamenti della Colombo: ce ne sono tre, e richiedono tempi biblici. Infatti, se le auto hanno l'onda verde, alle biciclette che la attraversano tocca l'onda rossa, e quindi la certezza statistica di lunghi minuti ad attendere che il semaforo diventi verde.
Il primo, a Piazza Numa Pompilio, richiede tempi biblici se si ha la sfortuna di arrivare non appena diventato rosso il semaforo giusto.
Il secondo, all'altezza di Via Federici, richiede in genere due semafori verdi, in quanto l'attraversamento può essere fatto solo da un lato dell'incrocio.
Il terzo, subito dopo la Fiera di Roma, è un classico semaforo della Colombo.
Purtroppo la somma dei tre attraversamenti incide sulla'intera percorrenza ed ammonta al 15-20% del tempo impiegato.
Infine va segnalato che all'inizio di Via delle Tre Fontane, appena scesi dal Ponte, un passo carrabile del centro del CONI è stato lasciato senza scivoli, e quindi o si fa il salto tipo Mountain Bike, oppure occorre fermarsi e scendere.
Molto fastidioso.
sabato 2 febbraio 2008
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